La IndyCar accende i motori e offre il primo antipasto di 2019. A Sebring alcuni team sono impegnati nei primi test privati del campionato, e cercheranno di sfruttare al meglio i km concessi dal regolamento per provare a verificare che tutto funzioni correttamente sulle loro DW12. Per altri piloti, come Ferrucci ed Ericsson, è inoltre un’occasione per fare esperienza e colmare il gap di conoscenza tecnica rispetto agli avversari.
Ma i test di Sebring sono anche la cornice del ritorno dei led lights. I pannelli che offrivano informazioni interessanti agli appassionati erano spariti in concomitanza con la 500 Miglia di Indianapolis 2018, e da allora non si erano rivisti. Le giornate di prove svolte sull’ovale più famoso al mondo erano state movimentate da alcuni problemi tecnici ai led lights prodotti dalla SPAA05, che a causa di forti vibrazioni accusavano dei cortocircuiti che rendevano di fatto i pannelli degli orpelli pericolosi, per l’elevata possibilità di cedimenti strutturali con le vetture in azione.
La IndyCar si è recentemente rivolta a un fornitore diverso da SPAA05, del quale non ha ancora rivelato l’identità. Assieme a quest’azienda, il dipartimento tecnico della IndyCar ha svolto una serie di prove in laboratorio volte a verificare la resistenza dei nuovi pannelli alle vibrazioni. I riscontri sono stati incoraggianti, e i vertici della serie hanno chiesto all’Ed Carpenter Racing e all’Andretti Autosport la disponibilità di valutare la bontà del prodotto finale durante i test di Sebring.
Secondo le prime indiscrezioni, la gamma di informazioni offerta dai nuovi led lights sarà pressoché immutata. L’unica aggiunta di rilievo riguarderebbe una notifica di sicurezza nel momento in cui una vettura si ferma in pista per un incidente o un problema tecnico. Sul monitor fissato sulle DW12 dovrebbe infatti apparire una sovraimpressione volta a comunicare se il motore sia acceso oppure no, così da rendere più semplice il lavoro di primo intervento dei commissari.