Lorenzo: 10. Per metà gara le Honda sembrava che potessero insidiarlo, ma “Porfuera” è nella seconda parte dei gran premi che dà il meglio di sè, e anche il Mugello non ha fatto eccezione. In pochi giri si è costruito un gap di tutta sicurezza, che gli ha permesso di vincere di gran carriera e di tornare a sorridere dopo l’opaca prestazione di Le Mans. Sorriso doppio tra l’altro, grazie alla caduta di Marquez.
Pedrosa: 8. Ha provato a tenere il ritmo di Lorenzo, ma non ce l’ha proprio fatta. Un po’ distratto alla partenza, quando ha perso la posizione guadagnata a Lorenzo a causa di una staccata sbagliata, e forse questo gli ha compromesso un po’ la gestione della gara. A differenza di Marquez non ha esagerato nel prendersi rischi quando sono emersi i limiti della Honda e la sua scelta è stata azzeccata.
Crutchlow: 8,5. La Yamaha non può negargli una moto ufficiale l’anno prossimo se continua ad andare così forte. Altro podio per Cal, che termina la corsa non troppo distante da Pedrosa e con un ritmo molto veloce. Solita guida spettacolare, ma stavolta oltre alla velocità ci mette anche il cervello.
Bradl: 7,5. Buona prova per l’ex campione Moto 2. Molto aggressivo all’inizio, poi paga come al solito il calo della gomma posteriore, ma il quarto posto è un risultato di tutto rispetto per le potenzialità della sua Honda, che delle quattro in pista è quella meno evoluta dal punto di vista elettronico.
Dovizioso: 6,5. Quinto posto, ma senza le cadute di Marquez e Rossi probabilmente sarebbe stato settimo. Grande qualifica, ma in gara ha sofferto sin dall’inizio, cercando di gestire al meglio l’usura delle gomme invece di spingere al massimo e tentare di tenere testa a Bradl.
Marquez: 5. Ha cuore, talento e coraggio da vendere lo spagnolo, ma nel weekend del Mugello serviva avere più testa. Dopo due cadute nelle libere (molto dura quella del venerdì) ha voluto forzare oltre i limiti anche la domenica. Poteva accontentarsi di passare Pedrosa e invece è finito per terra. Pazienza: di occasioni per rifarsi ce ne sono ancora tante.
Pirro: 6,5. Rendere competitiva la Ducati e cercare di capire come farlo è un compito davvero infame di questi tempi. Tuttavia Michele, oltre ad essere un buon collaudatore, al Mugello compie una gara da buon pilota, mettendosi dietro qualche altra Moto GP e terminando la corsa non troppo dietro a Nicky Hayden. Non male.
Rossi: sv. Un contatto in partenza con Bautista lo mette subito fuori corsa. Non avrebbe avuto il ritmo dei tre davanti con ogni probabilità, ma comunque avrebbe potuto regalarci qualche sorpasso. Peccato.