Lorenzo: 10 e lode. Ha fatto sembrare tutto straordinariamente facile, centrando la pole al sabato e dominando in lungo e in largo la corsa. Ha cominciato il 2013 con la stessa intensità mentale dell’anno passato, e con Rossi come compagno di squadra non era una cosa scontata.
Rossi: 9. Bastava dargli una moto giusta, si diceva, e infatti a Losail ce l’aveva e ha guidato come sa. Ieri ha dato spettacolo, con una grande partenza e con una rimonta fatta di sorpassi di forza e giri veloci in sequenza. Peccato per quell’errore al primo giro che gli ha fatto perdere la scia di Pedrosa e probabilmente la possibilità di stare più vicino a Lorenzo, ma guardando come ha guidato, come si inseriva in curva, come attaccava e la facilità in fase di frenata possiamo dire una cosa: THE DOCTOR IS BACK!
Marquez: 9. Il suo debutto assomiglia molto a quello di Lewis Hamilton in Formula Uno. Subito veloce, subito in lotta con i migliori e spesso più efficace del compagno di squadra. A podio come Hamilton nel 2007, ma Marquez riesce a stare davanti a Pedrosa al suo primo gp in Moto GP e scusate se è poco.
Pedrosa: 5,5. Molto passivo in tutto il weekend. Si vede che soffre Marquez, e la furbata delle qualifiche lo dimostra. In gara è secondo per larghi tratti, ma negli ultimi giri, a gomme finite, non se la sente di rischiare e si accontenta della quarta posizione. Se il buongiorno si vede dal mattino, per Pedrosa il 2013 inizia in salita.
Dovizioso: 6,5. Molto efficace in prova, dove tira fuori dalla Ducati tutto il possibile. In gara, dopo una partenza più che buona perde progressivamente terreno, ma il settimo posto è comunque un risultato accettabile per la Ducati, che ha gudagnato 8 secondi rispetto al tempo cumulativo impiegato da Hayden nel 2012 per effettuare tutti i giri del gp e 13 sul tempo di Rossi.
Iannone: 6. Si è qualificato alla seconda fase di qualifica e ha terminato la corsa davanti al più esperto compagno di squadra Spies: un esordio decente.
Bradl: 5. L’anno scorso di lui si diceva che aveva grandi capacità velocistiche, ma che la sua esuberanza gli costava spesso dei buoni risultati o per cadute o per un eccessiva usura della gomma posteriore: in Qatar è caduto, tanto per riaffermare il concetto.
Pol Espargaro: 9. Non si è fatto prendere dal panico quando Nakagami ha iniziato la gara tirando come un disperato; così facendo ha gestito le gomme molto meglio del giapponese, che a metà gara annaspava, e questa scelta gli è valsa la vittoria, dopo un bel duello con Redding.
Fenati: 5. L’anno scorso esordì in Moto 3 con una seconda posizione semplicemente fantastica, mentre quest’anno, con un bagaglio di esperienza maggiore, non ha mai fatto vedere nulla del suo enorme talento. Sarà per la prossima.