Mitch Evans è il nuovo imperatore di Roma, andando a prendere il titolo ottenuto la passata stagione da Sam Bird. Il pilota neozelandese della Jaguar è il settimo diverso vincitore di quest’anno, in altrettante gare, così come anche la casa britannica è il settimo costruttore differente a salire sul gradino più alto del podio. Sia per il pilota che per il costruttore si tratta del secondo podio in Formula E, ma anche della prima vittoria nella serie full electric targata FIA. Un trionfo arrivato per entrambi dopo 30 gare dall’esordio assoluto.
Evans ha ottenuto la vittoria sfruttando al meglio suo primo Attack Mode, con il quale ha inferto un colpo di spada sul fianco di André Lotterer, spedito senza conseguenze contro le barriere della chicane del rettilineo di partenza. Il kiwi è riuscito quindi a mantenere i nervi saldi al doppio Attack Mode consecutivo usato dal tedesco di Techeetah nelle fasi finali, per poi allungare con il suo ultimo nei minuti conclusivi. Sul podio anche Stoffel Vandoorne che per la prima volta chiude in top-3, così come anche per HWA.
Ottimo week-end per Robin Frijns che, partito dall’ottavo posto, è giunto ai piedi del podio precedendo le due Nissan di Sebastien Buemi e Oliver Rowland, con lo svizzero che ha avuto la meglio sull’inglese nel momento in cui quest’ultimo è uscito di traiettoria per accaparrarsi il suo secondo Attack Mode. Positiva la gara di Lucas di Grassi che è scattato dal quindicesimo posto, chiudendo in settima posizione, davanti a un ottimo Jerome D’Ambrosio che addirittura partiva 19°. A chiudere la zona punti Antonio Felix Da Costa e Pascal Wehrelin partito al fianco di Di Grassi, dopo essere stato penalizzato di 5 posizioni in griglia per aver superato il limite di velocità sotto bandiera rossa durante le qualifiche.
La gara è stata caratterizzata da un maxi incidente durante il primo giro, in cui la pista era abbastanza umida dopo la pioggia riversatasi durante le fasi precedenti al via. Diversi piloti hanno sofferto aquaplanning, soprattutto nei due bump presenti nel circuito. In questi casi sia Guenther che Sims hanno perso il controllo delle proprie vetture finendo contro le barriere e danneggiando esclusivamente le ali anteriori. Nel toboga finale, invece, l’effetto pendolo ha colpito Lopez che è finito quindi contro le barriere. L’argentino è stato colpito da Paffett (ritirato), il quale è stato sollevato a sua volta da Jean-Eric Vergne. Loro tre hanno bloccato quindi il passaggio alle Mahindra, le Nio, le Audi, Lynn e Sims che si trovavano dietro di loro.
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La bandiera rossa causata da questo incidente ha permesso ai meccanici della Virgin di riparare i danni al posteriore della vettura di Sam Bird, finito a muro nel primo giro. L’inglese è riuscito a rimontare fino all’undicesimo posto a 1.5 secondi dalla zona punti. Da annotare il 14° posto di JEV, il quale aveva però chiuso settimo. Il francese è stato arretrato (con un Drive Through trasformato in penalità a tempo) per aver sorpassato Da Costa poco dopo l’uscita della Full Course Yellow, mostrata per lo stop di Felipe Massa. Oltre al ritiro del brasiliano, un problema ha afflitto anche l’altra Venturi di Edoardo Mortara. Fuori dalla zona punti Daniel Abt dopo un suo errore che lo ha portato a perdere molte posizioni e finire in fondo alla classifica. Per il tedesco è la prima gara fuori dalla top-10 dall’ePrix di Zurigo dello scorso anno.
Rimescolamento in classifica dopo il giro di boa effettuato a Roma. Ora il leader è Jerome D’Ambrosio che, da inseguitore a una sola lunghezza di Antonio Felix da Costa, è diventato l’inseguito, con lo stesso distacco a quota 65. André Lotterer si è issato al terzo posto con 62 punti, seguito da Mitch Evans a 61. Di Grassi mantiene il quinto posto, ma con 58 punti, quindi Frijns sale sesto a 55 punti scavalcando Vergne, Bird e Mortara. Per quanto riguarda la classifica costruttori, DS Techeetah si porta al comando con 116 punti, scavalcando la Virgin a 109 e la Mahindra che scivola quarta con 102 punti. Stesso punteggio, ma terzo posto per l’Audi.