Nel paddock di Sochi, in queste ore si sta discutendo tra team, piloti e federazione sul tema della sicurezza ritornato purtroppo più che mai fondamentale dopo il bruttissimo incidente occorso a Jules Bianchi a Suzuka.
Nella conferenza stampa tenutasi in questi giorni proprio a Sochi, Charlie Whiting ha proposto l’introduzione di una regola simile alla Slow Zone (la “Delta Time”) che viene applicata nella 24H di Le Mans.
Questa “slow zone” verrebbe imposta a tutela dei commissari in modo che possano lavorare in maniera più tranquilla e sicura nelle operazioni di recupero vetture o rimozione di detriti in posta. Circostanze tali che fino a oggi non richiedevano l’introduzione della Safety car ma che, come emerso tragicamente a Suzuka, espongono loro e i piloti a rischi.
I piloti, dal canto loro hanno espresso un positivo parere unanime alla proposta della FIA.
Tra i più convinti troviamo Alonso: “Ho personalmente sollevato questa questione: è un’idea praticabile. Andando in un kartodromo se c’è una yellow, la direzione gara schiaccia un bottone e toglie potenza a tutti. Fosse applicato in F1, si eviterebbero incidenti inutili”.
Dello stesso avviso anche Hamilton che, portando anche lui l’esempio dei kart, aggiunge che “la FIA sta reagendo e sta cercando di trovare una soluzione a questo problema. Con il limitatore, tutti saremmo nella stessa situazione, a contrario invece di quando c’è la bandiera gialla dove ognuno cerca di perdere il meno tempo possibile”.
Massa, uno dei più arrabbiati, ha dichiarato di essere molto soddisfatto: “È stato un incontro molto positivo quello avuto con la FIA: si è intrapreso la strada giusta per il futuro in tema di migliorare la sicurezza”. Ha poi ha risposto a Charlie Whiting per le parole di ieri: “È vero: gridavo. Stavo solo dicendo che correre in quelle condizioni non era più sicuro, ma lui è stato di altro parere: non credo abbia sentito fino alla fine cosa abbia detto alla radio”.
D’accordo sulla questione anche Vettel (“dobbiamo sicuramente fare qualcosa in questo senso”), Ricciardo (“sono assolutamente d’accordo e sono positivo nel vedere che si sta facendo qualche cosa”) e Button (“siamo più che mai uniti nel volere far significativi passi avanti in tema di sicurezza”)
Oltre ai piloti ha preso parola anche un tecnico come Rob Smedley: “Limitare la velocità? Ci sono vari modi per farlo. Abbiamo un limitatore fisico da attivare quando si vuole entrare ai box e un altro che viene applicato quando si è dietro la Safety Car. Quindi la soluzione è tecnicamente fattibile. La mia idea è quello di avere uno split time a cui devi cercare di attenerti e di seguire”
Nel meeting, i piloti hanno sollevato anche un’altra questione che riguarda i pneumatici. Le gomme da bagnato della Pirelli sono troppo simili rispetto alle intermedie: secondo loro la differenza è troppo ristretta. “Le Bridgestone, quelle sì che erano davvero buone. La FIA dovrebbe pensarci sul fatto di avere gomme molto veloci anche in situazioni non sicure, come quando piove e il tracciato non è particolarmente drenante” ha dichiarato Hamilton
Infine, un parere da parte di Alain Prost sull’indagine: “Sebbene abbia molto rispetto per quello che la FIA ha fatto per la sicurezza (è inutile negarlo), non sono convinto dell’indagine di Suzuka. Questo senza creare ulteriori polemiche: non è mia intenzione perché in circostanze estreme non dovresti correre rischi inutili”