McLaren farà la Indy 500 con una vettura di sua proprietà. E non esclude di affiancare ad Alonso un altro pilota
11 Novembre 2018 - 8:08
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La scuderia di Woking si presenterà alla gara più importante dell'anno come team indipendente, senza il supporto dell'Andretti Autosport

Fernando Alonso proverà a diventare il secondo pilota nella storia del motorsport ad aggiudicarsi la Tripla Corona. Il due volte campione del mondo di Formula 1, che ha già vinto in passato il GP di Monaco e quest’anno ha trionfato alla 24 Ore di Le Mans, l’anno prossimo tenterà per la seconda volta l’assalto alla 500 Miglia di Indianapolis.

Nel 2017 il pilota spagnolo si era presentato per la prima volta alla gara più importante della stagione IndyCar con una vettura gestita in partnership dalla McLaren e Andretti Autosportcentrando l’accesso alla Fast Nine in qualifica e percorrendo 27 giri al comando, salvo poi ritirarsi per il cedimento del propulsore Honda sulla sua DW12. Nella prossima stagione Alonso si presenterà di nuovo a Indianapolis con l’ambizione di vincere una delle corse più prestigiose nel panorama mondiale del motorsport.

A differenza del 2017, nell’anno venturo la McLaren andrà alla 500 Miglia di Indianapolis con una monoposto interamente gestita dal team inglese. Il progetto Indianapolis stavolta non prevede partnership con altre strutture già presenti nella realtà della IndyCar, perciò non ci sarà alcun coinvolgimento diretto dell’Andretti Autosport nell’operato della McLaren in IndyCar, anche se alcuni tecnici della squadra americana della McLaren dovrebbe provenire dalla realtà di Andretti. Per ora non ci sono indicazioni in merito ad accordi stipulati coi motoristi, anche se i rumors danno per certo un accordo con la Chevrolet, stanti le frizioni avute fra Honda e Alonso in Formula 1.

 

 

“La partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis sarà interamente gestita da McLaren Racing – ha spiegato Zak Brown, CEO della scuderia con sede a Woking – E’ un team separato che verrà creato apposta per l’occasione. Del resto siamo una squadra importante con molte risorse, e non avremmo mai accettato questa sfida se non avessimo avuto la consapevolezza di poterci cimentare al massimo sia in Formula 1 che in IndyCar, senza dover fare delle compensazioni in una categoria per andare più forti nell’altra. Assumeremo del personale che non è coinvolto nel progetto Formula 1, e deriverà dalle partnership che abbiamo instaurato nel tempo. La entry alla 500 Miglia di Indianapolis sarà della McLaren e basta. Abbiamo sempre avuto l’ambizione di presentarci da indipendenti, ma l’ultima volta i tempi erano troppo corti per poterci presentare da soli, e non si può mettere insieme una squadra in sei settimane. Sia gli azionisti che i dirigenti del team hanno sempre avuto il desiderio di essere una realtà indipendente a Indianapolis, di correre come McLaren Racing”.

Oltre alla partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis come costruttore a sé stante, potrebbe esserci un’ulteriore novità nel progetto McLaren-500 Miglia di Indianapolis. Al momento non è escluso che il team gestito da Zak Brown possa presentarsi al via della gara più rinomata della IndyCar con due vetture, con un compagno di squadra da affiancare ad Alonso. A domanda precisa, Brown ha risposto sorridendo: “Al momento non voglio rilasciare commenti al riguardo”.