La prima sessione di prove libere al Mugello va in archivio con il miglior tempo di Marc Marquez. Ormai una consuetudine, specialmente in questo inizio stagione. Il #93 ha fermato il cronometro su un interessante 1.47:558, comunque pochi decimi più lento della prestazione fatta registrare da Andrea Iannone lo scorso anno nel medesimo turno. Il Cabroncito ha sostanzialmente dominato la sessione, cedendo la vetta solo nei minuti iniziali al duo Ducati che non ti aspetti.
Sono infatti le rosse di Danilo Petrucci e Michele Pirro a suonare la carica e a fare la parte degli antagonisti in questo venerdì mattina. Se quella di Danilo è una gradita riconferma, dopo il podio nel 2017 e soprattutto il podio di due domeniche fa a Le Mans, per Michele significa cominciare decisamente bene, in ottica di un buon risultato, per “vendicare” il brutto incidente dello scorso anno alla San Donato. Delle Ducati, delle quali Jack Miller si piazza 6°, sembra non rispondere presente Andrea Dovizioso. 10° crono per il forlivese, evidentemente impegnato in comparative o prove di passo gara.
Tornando ai piani alti, spiccano in 4° e 5° posizione Fabio Quartararo e Aleix Espargaro. Il francese è ormai una conferma, anche su tracciati non particolarmente conformi alla Yamaha; Aleix è una piacevole sorpresa, su un circuito dove in teoria il motore Aprilia dovrebbe patire molto. 7° è Takaaki Nakagami, davanti ad un ancora ottimo Pol Espargaro, che surclassa nuovamente il resto dei piloti KTM. Chiudono la top 10 Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso.
Yamaha non comincia col piede giusto. Eccezion fatta per l’exploit di Quartararo, gli ufficiali e Franco Morbidelli sono molto lontani dalla vetta. Valentino Rossi è infatti 12° a 8 decimi. Il Dottore è stato impegnato in una simulazione passo gara con gomme usate, risultando però molto lento. Due posizioni più indietro vi è Maverick Vinales, seguito a ruota da Franco Morbidelli. Risale la china Andrea Iannone, 13°, mentre Jorge Lorenzo affonda in 18° a quasi un secondo. Chiudono la classifica le due KTM Tech3 di Miguel Oliveira e Hafizh Syahrin.
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