In molti si sfregavano le dita all’idea di poter assistere, finalmente, ad un duello tra Marc Marquez e Valentino Rossi, specialmente in un weekend dominato dal rispetto in pista e dalla cordialità reciproca. Una banale scivolata in curva 1 del Dottore ha pregiudicato tutto ciò, lasciando spazio ad una cavalcata trionfale del cabroncito verso l’ennesima vittoria in top class. Fino a quell’istante, Rossi aveva condotto la corsa in maniera impeccabile, frutto anche di una partenza “a cannone”, martellando perennemente sul 2.01, alla Jorge Lorenzo, aumentando il distacco fino ad un massimo di 1.3 secondi. Nel corso degli ultimi giri Marquez aveva acceso la modalità “caccia”, ricucendo fino a sette decimi, presumendo una battaglia all’ultimo giro. Il posteriore della M1 #46, evidentemente, non era dello stesso avviso, e ha lasciato che la possibilità della vittoria scivolasse lentamente nella via di fuga. Marc ha colto il presente e, con la sua proverbiale rudezza, ha spanciato la sua Honda fino a darle tagliare il traguardo in prima posizione. Il re è tornato.
Clamorosa ancora una volta la prestazione di Alex Rins che, dopo Motegi, torna ancora una volta sul podio, rimontando passo dopo passo e andando a scavalcare nel finale Johann Zarco, poleman acquisito e terzo sotto la bandiera a scacchi. Lo spagnolo della Suzuki ha ancora una volta demolito metaforicamente Andrea Iannone, caduto nelle fasi iniziali, e tradito da uno sbacchettamento della moto di Marquez. Svegliato tardi Maverick Vinales che, dopo la sua solita partenza alla camomilla, ingrana giro dopo giro e si ferma a pochi metri dal podio. Passo eccezionale anche per il #25 che probabilmente, se le qualifiche si fossero disputate sull’asciutto, avrebbe avuto concrete possibilità di giocarsi la vittoria. Quinto Daniel Pedrosa, finalmente a livelli perlomeno vicini al suo solito, davanti ad un irriconoscibile Andrea Dovizioso, un consistentissimo Alvaro Bautista, Jack Miller, Danilo Petrucci e l’idolo di casa Hafizh Syahrin.
CRONACA DI GARA
Prima fila incandescente, con Zarco davanti a Rossi e Iannone. A seguire Dovizioso, Miller, Petrucci, con Marquez settimo e retrocesso. Pronti, via, e grandioso scatto di Valentino Rossi che, con una partenza alla Pedrosa, prende la testa della corsa, seguito da Zarco, Miller, Iannone e Marquez. Vinales solito nottambulo in undicesima posizione. Termina il primo giro, e c’è da registrare la caduta di Andrea Iannone, in terra alla 15. Secondo giro: Marquez sale in terza posizione scavalcando Miller, mentre Dovizioso è sotto attacco da parte di Pedrosa. Rossi cerca disperatamente di aumentare la forbice sul francese, mentre Dovizioso si fa beffe di Miller e diventa quarto. Marquez è sempre più vicino alla M1 Tech3, ed infatti al quinto giro passa con forza, mettendosi alla caccia del Dottore.
Nel frattempo eccezionale rimonta di Rins, che in pochi giri fa fuori Miller e Dovizioso, passato nel frattempo anche da Pedrosa. Crisi totale, e inaspettata per il #04. Rossi e Marquez martellano sugli stessi tempi, fotocopiandoseli a vicenda, e lasciando solo briciole agli avversari. Infatti Zarco fa sempre più il gambero e vede Pedrosa e Rins avvicinarsi man mano. Dovizioso invece prosegue la parabola discendente e viene scavalcato anche da Vinales, in modalità rimonta.
Tre quarti di gara, e Rins passa Pedrosa, che a sua volta viene passato da Vinales, che ora punta dritto al quarto posto. Continua la lotta dei tempi tra Rossi e Marquez, con il Dottore che, grazie ad una guida pulita ed efficace, riesce a mantenere quei decimi vitale sull’aggressivissimo Marquez. Rins e Vinales ormai sono vicini a Zarco, si pregusta una battaglia interessante per il podio.
Quattro giri dal termine, clamoroso: Rossi cade in curva 1! Chiusura del posteriore per il #46, che dice così definitivamente addio al sogno vittoria. Per un senso di onore, rialza la moto e si rimette in gara in diciottesima posizione. Marquez passa, saluta e ringrazia, involandosi verso l’ennesima vittoria. Ultimo giro, Rins chiude su Zarco e lo passa, mentre Vinales è definitivamente fuori dalla lotta per il podio. Bandiera a scacchi, Marquez c’è davanti a Rins e Zarco.
ORDINE DI ARRIVO