Di solito sono le FP3 ad avere la nomea di pre-qualifica, in cui i piloti danno l’anima per rientrare nei primi dieci e affinare i dettagli in vista dell’imminente time attack. Quest’anno, almeno a Losail, il gioco sembra essere cambiato. Infatti, dopo un timido accenno di caccia al tempo in FP1, comandata da Valentino Rossi, la miccia si è accesa in maniera definitiva negli ultimi 10 minuti delle FP2. Ad aprire le danze ci ha pensato Joan Mir, poi 11°, mettendo in scena un giro nettamente oltre l’ostacolo, seguito a ruota prima da Miller, 3°, e Morbidelli, 7°. Chi non poteva mancare a questo splendido gioco? Ovviamente lui, l’epta-titolato Marc Marquez. Dopo un primo settore relativamente veloce (55 millesimi di casco rosso, ndr) il cabroncito, forte anche della scia di Maverick Vinales, anch’egli impegnato in un time attack, è andato incrementando sempre più il suo vantaggio, chiudendo questo folle giro in 1.53:380. Distrutto il record di Zarco di appena un anno fa, ridimensionata l’autostima degli avversari.
Valentino Rossi leader dopo la prima sessione, sono tutti vicinissimi
Fino ad un certo punto, infatti, sembravano tutti molto vicini, con nessuno che riusciva ad imprimere un ritmo marcatamente più veloce degli altri. Può essere comunque soddisfatto Maverick Vinales che, nonostante i quasi 5 decimi di distacco da Marquez, mostra come la Yamaha sia decisamente più in forma rispetto a qualche mese fa, ora capace di potersi giocare la vittoria. Ed è per questo che stride, e non poco, il 17° posto di Valentino Rossi, ad un secondo e sette dalla vetta. Valentino ha girato più lento di stamattina, probabilmente concentrandosi in un lavoro di affinamento nella prima parte di turno (come confermato da Maio Meregalli), per poi tentare, senza esiti positivi un attacco al tempo nel finale. Come al solito, i tempi delle libere devono essere presi con le pinze.
Gioisce Jack Miller, 3°, che precede il suo vecchio compagno di squadra Danilo Petrucci. Ducati che sembra avere il controllo della situazione (Andrea Dovizioso è 6° lì vicino), ma che sembra patire leggermente le gomme morbide, incapace quindi di sfruttarle al meglio in modalità time-attack. Buonissime le Yamaha Petronas, con Fabio Quartararo che si conferma ancora una volta tra i top, 5°, e Franco Morbidelli che, dopo una notevole scivolata in curva 1, ritrova la stabilità psicologica per chiudere 7°. Chiudono la top ten le due Suzuki di Alex Rins e Joan Mir, che stringono a panino un ottimo Aleix Espargaro in sella ad un’Aprilia ancora da sgrezzare, come conferma il 19° posto di Andrea Iannone. Jorge Lorenzo cala leggermente rispetto al mattino, chiudendo 11°, mentre Takaaki Nakagami si conferma al ridosso della top ten.