Importante esclusiva di Autosprint nel numero di questa settimana. L’intervista a Luca Marmorini è illuminante per quello che sarà il futuro della F1 alla vigilia di un cambio epocale: il passaggio al 1.6 turbo. Lavori quasi finiti in casa Ferrari, fatta eccezione per le prove di durata, step importantissimo per dare un primo resoconto del lavoro svolto. Importanti anche le rivelazioni riguardo i nuovi termini del regolamento, più severo e rigido di quello di quest’anno con una gestione penalizzazioni che non fa dormire sonni tranquilli alle case costruttrici. Le sostituzione di un pezzo importante come un pistone o di uno più banale quale un connettore non comporta differenze di penalità, verranno giudicate entrambi allo stesso modo, entrambe rigidamente.
Capitolo potenza motori: saranno, più o meno gli stessi di quest’anno, 750, dovuti alla somma tra ERS e motore termico. Fondamentale sarà la potenza elettrica. Tutto deve essere curato, quindi, in particolare la gestione del raffreddamento che può influire quasi per un secondo al giro. Altro fulcro del lavoro arduo delle case è la portata di benzina, cosa diversa dalla quantità immessa nel serbatoio, che è limitata a 100Kg/ora. I problemi derivano dalla misurazione della stessa, con i sensori usati che sono omologati dalla FIA e prodotti da società esterne, ma che vede nei team i responsabili della loro calibrazione. Smentite alcuni luoghi comuni sul rumore del motore. Marmorini rassicura: sarà un suono, un rombo fortissimo, cui le anticipazioni sino ad ora ascoltate non rendono giustizia. Due parole anche sulla concorrenza. Secondo il direttore del reparto motoristico Ferrari, quelli di Renault e Mercede sarebbero solo delle dimostrazioni lontane dalla realtà. Cominciano i depistaggi?
L’intervista completa su Autosprint n.45