Marko punge ancora Ricciardo: “Ha creduto alle promesse della Renault”
06 Maggio 2019 - 8:51
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Il talent scout della Red Bull: "In estate avrebbe dovuto scegliere se restare con noi, oppure passare in Mercedes o Ferrari"

L’inizio della seconda vita professionale di Daniel Ricciardo in Formula 1 non è stato certamente dei migliori. Il pilota australiano nelle prime quattro gare del mondiale 2019 è riuscito a ottenere solamente un piazzamento in zona punti, grazie al settimo posto ottenuto nel GP della Cina. Nelle altre gare Ricciardo è rimasto fuori dalla top ten, faticando anche nel confronto interno col compagno di squadra Nico Hulkenberg.

Al momento Ricciardo non rimpiange ancora la scelta fatta nell’estate del 2018, che lo vide chiudere ogni trattativa per il rinnovo del contratto con la Red Bull per firmare un accordo pluriennale con la Renault. Il pilota di Perth continua infatti a pensare che la scuderia ufficiale del costruttore francese abbia ciò che serve per competere coi migliori nel medio periodo.

 

©Renault F1 Team/Media Center

 

Helmut Marko, talent scout della Red Bull, non ha mai nascosto di non aver gradito la decisione di Ricciardo di lasciare la scuderia anglo-austriaca, e in una recente intervista a Motorsport-Total.com è tornato a parlare dell’addio fra le parti. “La storia sarebbe dovuta andare in modo diverso, con lui che in estate avrebbe deciso se restare con noi oppure passare in Mercedes o Ferrari – ha spiegato l’austriaco – Tutto poi è andato in modo molto diverso rispetto a quanto lui potesse immaginare. Per me il contratto che gli avevamo proposto andava bene e tutto era a posto. Abbiamo migliorato l’offerta e discusso tutto ciò che lui riteneva migliorabile, incluso il coinvolgimento dei suoi sponsor australiani, cosa che ha richiesto dei tempi di conversazione lunghi. Poi lui ha avuto un meeting con Mateschitz, dove ha più o meno detto che tutto andava bene e sarebbe rimasto con noi. La firma sul contratto però non la metteva mai, e veniva fuori sempre con qualcosa di nuovo da discutere. Dopo i test in Ungheria ho capito che se ne sarebbe andato. La Renault è brava in queste cose: gli avranno fatto vedere le carte più e più volte, mostrandogli quanto sarebbe migliorato il motore per la stagione successiva, e lui avrà finito col credere alle promesse che gli venivano fatte”.

Immagine in evidenza: ©Renault F1 Team/Media Center