Con l’avvento di Sergio Marchionne in seno ai vertici della Scuderia Ferrari sono cadute molte teste. Tra queste c’è anche quella dell’ex motorista capo Lorenzo Sassi. L’ingegnere è stato allontanato dallo stesso Marchionne l’estate scorsa a causa delle mancate prestazioni della power unit di Maranello. Sassi, inizialmente, ha accettato la proposta di restare all’interno del gruppo FCA, ma sembrerebbe che voglia lasciare la scuderia italiana per accasarsi tra le fila della Mercedes.
Per il presidente italo-canadese, la partenza di Lorenzo Sassi non è stata una grande perdita, tanto da esserne indifferente: “Io non so chi abbia detto che Sassi sia un fenomeno – ha commentato Marchionne alla testata spagnola Marca – ma di sicuro non sono stato io”.
Secondo il capo della Ferrari i problemi prestazionali avuti dall’unità italiana non sono da attribuire totalmente a Sassi: “Quel che è certo è che i nostri problemi non erano riconducibili solo a lui. La nostra intenzione era quella di trasferirlo al reparto Gts, ma sfortunatamente ha deciso di lasciarci e continuare la sua carriera altrove”.
Il mondo del motorsport, soprattutto le squadre di Formula 1, è abituato ai frequenti cambi di casacca da parte di tecnici e ingegneri, e questo Marchionne lo sa bene: “Per le squadre è normale cambiare. Adesso con noi c’è Corrado Iotti e con lui ci troviamo ottimamente” ha concluso il manager canadese.
Da quando sono state introdotte le power unit, il tema principale è stato quello di far conciliare potenza e affidabilità. Nell’ultimo anno i motopropulsori hanno fatto un enorme salto qualitativo, sia dal punto di vista dell’affidabilità che della prestazione pura, tanto da toccare quasi i mille cavalli. Al momento l’unità con la maggior potenza è la Mercedes con ben 949 cavalli, seguita da Ferrari con 934 e dalla Renault con 907. Gli addetti ai lavori sono convinti, però, che entro questa stagione si riuscirà ad abbattere il muro dei 1000. Adesso la palla passa ai motoristi che avranno l’ardua prova di potenziare le loro power unit, senza dimenticare l’aspetto della solidità.
Gaetano Lucchina