Sergio Marchionne, diventato Presidente della Ferrari nell’Ottobre 2014, è un manager dal carattere non semplice, e difficilmente concede ai giornalisti qualcosa di più di brevi dichiarazione ufficiale. Marchionne, nei giorni scorsi, ha però avuto un lungo colloquio con Pino Allievi, giornalista de La Gazzetta dello Sport, e la chiacchierata con Allievi ha portato alla luce una bella intervista, ricca di spunti interessanti e di riflessioni su argomenti mai toccati da Marchionne in precedenti dichiarazioni alla stampa.
Tanto per cominciare, Marchionne ha rivelato le condizioni pietose in cui si trovava la Ferrari al momento del suo arrivo, sul tramonto di una disastrosa stagione 2014. “Il momento più difficile per me in Ferrari è stato all’inizio, quando sono andato a vedere dove stavamo veramente nel panorama della F.1 e mi sono reso conto che non eravamo né presentabili né competitivi,” ha ammesso schiettamente il Presidente del Gruppo FCA. Marchionne ha poi individuato la mossa fondamentale che ha permesso alla scuderia di Maranello di ritornare sulla strada giusta per competere ad alti livelli in F1: “Abbiamo ripulito i ranghi. Abbiamo vinto togliendo le ingerenze e rifocalizzando il team a fare le cose che erano veramente importanti. L’arrivo di Maurizio Arrivabene ci ha aiutato molto.”
“Adesso è una Ferrari molto diversa da quando arrivai io nel 2014,” ha proseguito il Presidente della Ferrari, focalizzandosi sulla rinnovata efficienza della squadra, sia in termini di lavoro in fabbrica che di utilizzo delle risorse economiche e finanziarie a disposizione. “Abbiamo continuato a fare investimenti in linea, ma non si sono spesi più soldi che in passato. Nel 2015 abbiamo speso di meno di quanto si spendeva nel passato. Intendo dire meno rispetto alla stagione 2014. Siamo riusciti a fare tutto questo reindirizzando gli investimenti in una certa direzione, sviluppando quello che era necessario e limitando il resto. Tutto lì. E dobbiamo ancora migliorare, non siamo ancora al punto in cui poter dire che il costo della Formula 1 sia accettabile. I costi sono davvero enormi.”