Kimi Raikkonen, al termine del Gp d’India si è detto ampiamente deluso per il settimo posto ottenuto. Il potenziale della vettura, stando alle sue parole, avrebbe potuto permettere di centrare un risultato superiore, ma la decisione di cambiare l’assetto tra le prove libere del mattino e le qualifiche si è rivelata sbagliata, pregiudicando il buon lavoro fatto fino a quel momento. La poca velocità in rettilineo della Lotus si è rivelata un problema piuttosto importante nel corso della gara al Buddh International Circuit. A causa di questo fattore negativo Raikkonen non è riuscito a superare rapidamente Felipe Massa nonostante un ritmo di gara superiore, e ha dovuto passare tutto il Gran Premio alle spalle dell’ex compagno di squadra senza nemmeno poter provare un accenno di attacco sul lungo rettifilo del primo settore. Dati alla mano, la monoposto di Raikkonen durante la corsa aveva la velocità più bassa allo speed trap: il suo miglior rilievo è stato 310,5 km/h, ben 12,4 km/h in meno rispetto a quello della vettura più veloce, la Toro Rosso di Jean Eric Vergne. La scarsa velocità di punta è imputabile solo in piccolissima parte alle scelte errate di setup, ed è dovuta soprattutto agli ultimi aggiornamenti portati in pista dalla scuderia con sede ad Enstone.
La Lotus ha adottato da qualche gara un nuovo sistema di scarichi, i cosiddetti scarichi ad effetto Coanda (i gas di scarico aderiscono ad una superficie curva invece di andare dritto), seguendo la strada già percorsa ai test spagnoli di Febbraio da McLaren, Sauber e Red Bull. Grazie a questa soluzione, secondo l’ex progettista della Jordan Gary Anderson, si può recuperare quasi il 25% dell’effetto creato nella passata stagione dagli scarichi soffiati, aumentando il carico aereodinamico della macchina e quindi le performance della stessa. Ma non è tutto oro quello che luccica: sulla Lotus i terminali degli scarichi più lunghi e incurvati hanno peggiorato le prestazioni del motore Renault e della vettura, che per questo ora è carente di quella velocità di punta che nemmeno il doppio DRS su cui la Lotus ha puntato moltissimo può riuscire a dare.
Pare che il team diretto da Eric Bouiller stia pensando di tornare sui propri passi già dalla gara di Abu Dhabi, ripresentando la soluzione degli scarichi che aveva permesso alla Lotus di ben figurare nella prima parte del campionato. (A.R)