L’introduzione in IndyCar dello universal bodywork, il kit aerodinamico universale prodotto dall’italiana Dallara, ha portato una ventata d’aria fresca nella Verizon IndyCar Series. L’aerodinamica meno sofisticata e uguale per tutti ha contribuito ad aumentare i sorpassi e lo spettacolo in pista, e ha avuto l’effetto benefico di diminuire i costi sostenuti dai team per affrontare la stagione agonistica.
Proprio questo fattore ha spinto diverse nuove realtà a entrare nella serie americana, in controtendenza rispetto agli anni passati. Nel 2018 sono infatti arrivati due nuovi team come full timer, l’Harding Racing e il Carlin Racing. Lo Shank Racing e il Juncos Racing sono entrati a loro volta a far parte del mondo della IndyCar, sebbene ancora non in modo stabile, visto che la loro presenza è per il momento limitata a qualche gara del campionato.
L’Harding Racing, che l’anno scorso aveva partecipato a tre corse ottenendo in quinto posto in Texas, non rimpiange di aver accettato la sfida della IndyCar. Sebbene i riscontri della pista non siano stati eccezionali, con un quattordicesimo posto di Gabby Chaves come miglior risultato a St.Petersburg e alla 500 Miglia di Indianapolis, il team motorizzato Chevrolet è contento della sua stagione e sta lavorando per piantare radici in IndyCar. Negli ultimi giorni è emerso che la compagine di proprietà di Mike Harding sta lavorando per espandere il suo programma, schierando nel 2019 due monoposto full time. Addirittura il team statunitense potrebbe anticipare i tempi, portando in pista una vettura aggiuntiva a Sonoma, in occasione della gara finale del campionato 2018.
“Abbiamo un target chiaro in mente, cioè diventare una squadra con due macchine al via nel 2019 – ha spiegato a Racer.com Brian Barnhart, presidente dell’Harding Racing – Abbiamo già avviato delle trattative con diversi piloti, alcuni dei quali corrono in Indy Lights. Stiamo esplorando il mercato per capire il loro interesse nei nostri confronti e la fattibilità di un accordo. Certamente il budget sarà una parte fondamentale per definire la possibilità di avere una seconda vettura già a Sonoma quest’anno”.