Se nella qualifiche il gap tra Toyota ed il primo team non-ibrido era stato tutto sommato contenuto, nel Warm up di stamattina il divario si è drammaticamente ampliato. A dettare leggere sono state come sempre le TS050 Hybrid, stavolta con la #7 davanti a tutti. Proprio sotto la bandiera a scacchi, Kamui ha piazzato il miglior tempo in 3’18”687, che come passo gara sarebbe assolutamente un bell’ansare. Subito dietro l’altra vettura giapponese, staccata di 262 millesimi con Buemi e che partirà in pole position.
Dopo di loro c’è il vuoto. La prima inseguitrice è la BR1 Gibson #10 della DragonSpeed con Ben Hanley, che si è preso oltre quattro secondi con un best lap di 3’23”039. Dietro di lui c’è l’altra BR1, ma con motore AER di Stephane Sarrazin del team SMP Racing #17, a circa tre decimi dalla vettura che li precede. Subito dopo la Rebellion #1 di Lotterer che sarà la prima inseguitrice delle Toyota al via partendo col terzo tempo.
In classe LMP2 stupisce il miglior tempo di una Ligier, che prova a rompere il dominio delle Oreca. Davanti troviamo la #34 del Jackie Chan DC Racing con Ricky Taylor, che ha girato in 3’29”466. Seguono Lapierre con l’Alpine e la G-Drive Racing di Vergne.
In classe GTE PRO pare che il BoP stia stravolgendo i valori in campo. Davanti a tutti c’è la Ford #68 di Hand-Muller-Bourdais, prima in 3’50”533. Ad impressionare è però il balzo in avanti delle Ferrari, che sono in seconda, terza e quarta posizione capitanate da Pier Guidi. Dietro di lui seguono Giovinazzi e Bird con le altre rosse. La Porsche ( alla quale sono stati aggiunti 10 kg) è rimasta attardata, con la prima in sesta posizione con Nick Tandy.
Ferrari in grande spolvero anche in GTE AM, dove Bleekemolen si è issato in vetta alla classifica in 3’53”218, precedendo anche le Corvette ufficiali di classe PRO.
Alle 15 la partenza della 24 ore di Le Mans.