Le scuse pubbliche di Vettel dopo il “processo” della FIA
04 Luglio 2017 - 10:27
|
Sul sito internet del tedesco è apparsa una lettera di scuse destinata "ai fan del motorsport" dopo la vicenda di Baku, che così si chiude definitivamente

Si chiude con una lettera pubblica di scuse la caotica vicenda del Gran Premio di Azerbaijan tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Il pilota tedesco si è presentato ieri nella sede della FIA a Parigi con il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene ed è stato ascoltato da una commissione formata dal presidente Jean Todt e da Graham Stoker, vice presidente della FIA, Peter Bayer, segretario generale FIA per lo Sport, Laurent Mekies, responsabile della sicurezza, e Charlie Whiting.

Al termine del colloquio, Vettel si è preso tutte le responsabilità della “ruotata” rifilata al rivale poco dopo averlo tamponato in regime di Safety Car, porgendo le proprie ai rappresentanti della Federazione, che però hanno preteso anche quelle pubbliche.

“Cari fan del motorsport, – esordisce Sebastian sul suo sito – voglio spiegare il mio punto di vista in merito agli incidenti di Baku. Nel corso del giro di ripartenza sono stato sorpreso da Lewis, e ho tamponato la sua monoposto. Col senno di poi, non credo che lui abbia agito in malafede. Nella concitazione del momento, ho reagito in modo eccessivo, e ci tengo a scusarmi con Lewis e con tutte le persone che stavano assistendo alla gara. Mi rendo conto che quanto accaduto non sia stato un buon esempio”.

“Non avevo alcuna intenzione di mettere in pericolo Lewis, ma capisco di aver causato una situazione pericolosa e per questo vorrei chiedere scusa alla FIA. Accetto e rispetto le decisioni prese in occasione della riunione di Parigi, nonché la sanzione imposta dagli commissari sportivi a Baku. Amo questo sport e sono determinato a rappresentarlo in un modo che possa essere un esempio per le generazioni future” ha concluso il quattro volte campione del mondo.

La FIA ha comunque deciso di prendere altri provvedimenti “alternativi” nei confronti di Vettel, come l’inibizione dal ruolo di testimonial delle campagne sulla sicurezza stradale fino alla fine dell’anno, nonostante la disponibilità del pilota a intervenire nelle iniziative aperte all’educazione dei giovani, e l’obbligo di dedicarsi alla formazione dei giovani piloti di Formula 2, Formula 3 europea e di un campionato locale di Formula 4.