Nico Rosberg, voto 10 – Inizia il campionato così come aveva terminato il 2015, vincendo e convincendo. Prestazione di livello nonostante le difficoltà in prova con il lieve incidente in FP2. Sfrutta al meglio la bandiera rossa montando le gomme a mescola Media, ma probabilmente anche senza lo stop sarebbe andato a impensierire notevolmente Vettel, almeno questa era la sensazione. Comunque sia bella vittoria e segnale importante lanciato a Hamilton e Ferrari. Finalmente bene anche in partenza, cattivo e deciso al punto giusto.
Lewis Hamilton, 7.5 – Partenza disastrosa dopo aver dominato le prove, cerca in tutti i modi di rimediare (riuscendoci) montando le gomme Medie. Probabilmente senza il mezzo suicidio Ferrari non sarebbe arrivato secondo, visto che Vettel lo ha impensierito per tutta l’ultima parte di gara, ma ha messo un’enorme pezza ad un inizio gara con handicap e con un Max Verstappen determinatissimo davanti a lui.
Sebastian Vettel, 8 – Abbiamo cercato di fare un mix tra le due fasi di gara: dalla partenza alla bandiera rossa è da 10, perchè fa uno scatto incredibile, andando via e gestendo perfettamente le gomme. La strategia purtroppo, dopo lo stop, lo penalizza alla grande, e tenta di prendere quantomeno il secondo posto (lo avrebbe meritato) ai danni di Hamilton, non riuscendoci e facendo un errore che può capitare dopo aver dato il massimo (penalizzato anche dal lentissimo pit-stop). 6 per la seconda fase di gara, quindi il voto medio non può essere altro che 8.
Daniel Ricciardo, 8 – Ottima quarta posizione per l’australiano della Red Bull. Onestamente più di quanto ci aspettassimo, con tutti i problemi motoristici che hanno afflitto la scuderia di Milton Keynes, non ultimo quello capitato a Kvyat (Senza voto) prima della partenza. Gara in rimonta e pubblico sicuramente felice sugli spalti australiani, non poteva chiedere di più.
Felipe Massa, 7 – Quasi mai inquadrato durante la gara, prende una quinta posizione che fa certamente morale al nostro Felipinho, nonostante una Williams che, a detta di molti, sembra essere leggermente involuta rispetto allo scorso anno (sarebbe drastico). C’è, ma non si nota.
Romain Grosjean, 9 – La sorpresa di giornata è certamente la sesta posizione del francese, capace di portare tanti punti all’esordio del nuovo Team Haas. Sfrutta decisamente la bandiera rossa a suo favore, e l’esperienza ha la meglio sui ragazzini. C’è da dire che la macchina è più performante di quanto possa sembrare, ma essendo Melbourne tradizionalmente una pista che regala almeno una sorpresa all’anno per poi smentire clamorosamente i risultati nel resto della stagione, stiamo coi piedi per terra.
Nico Hulkenberg, 7 – La Force India non naviga in acque tranquille dopo i continui scandali di mister Vijay Mallya, ma quantomeno il buon Nico porta punti importanti, distruggendo letteralmente il compagno di squadra Perez (voto 4).
Valtteri Bottas, 6.5 – Partenza con handicap e buon ottavo posto per il finlandese della Williams, chiamato suo malgrado a fare da balia ai due ragazzini terribili della Toro Rosso.
Carlos Sainz Jr, 6 – Onestamente ci aspettavamo molto di più da entrambe le Toro Rosso: dimostrano che col motore Ferrari (2015) e questo telaio si può fare bene soprattutto nella prima parte di campionato, ma dopo la bandiera rossa vanno in tilt e nelle ultime posizioni della zona punti. Bravo lo spagnolo a non cedere agli attacchi di Verstappen.
Max Verstappen, 5.5 – Perché certe volte l’arroganza non piace. Ok l’essere giovane, ok l’essere determinato, ok il disastro al pit, ma a 18 anni in Formula 1 ci vogliono innanzitutto rispetto per il team e per il compagno di squadra, anche se avversario. Franz Tost non era per niente contento, e questa arroganza non si accetta neanche per un campione del mondo. Chiedere a tutti i costi e in quel modo il via libera al compagno di squadra nel team radio non è per nulla bello (c’è da dire che il team glielo permette e a volte lo incoraggia ad avere certi comportamenti), Sainz ha fatto la sua gara, e il contatto è la normale conseguenza di un nervosismo sì giustificato, ma che deve essere gestito, col tempo capirà. Bisogna abbassare la cresta.
Joylon Palmer e Kevin Magnussen, 6 di incoraggiamento – Non del tutto da buttare il nuovo esordio della “teiera gialla” Renault: ai margini della zona punti non possono fare altro che migliorare, e la coppia di piloti può essere una piacevole sorpresa.
Jenson Button, 4.5 – Purtroppo la quattordicesima posizione è ancora troppo poco per la McLaren, nonostante abbia evidenziato un lieve miglioramento rispetto allo scorso anno. Rimandata in Barhain.
Felipe Nasr, 4 – Sarà dura per lui e per la Sauber quest’anno.
Pascal Wehrlein, 6 di stima – Quest’anno la Manor magari finirà sempre in fondo, ma quantomeno non è più una chicane mobile.
EXTRA PISTA
La telecronaca Rai, 10 e lode – Ci sono mancati tantissimo! A parte le vecchie perle, come le due Mercedes scambiate per “Le due McLaren” dall’ingegner Bruno, o la passione per un sorpasso scontato di Vettel a Hamilton “Lo passa come se fosse fermo! In mezzo alla chicane. Un sorpasso bruciante”, ci sono new entry, come Raiornen, che va ad affiancarsi ai connazionali Rakkionen e Bost, a Webberg e Mendoza. Ma il meglio arriva in due momenti: all’inizio, quando Kvyat resta fermo prima della partenza il dialogo è questo – Bruno: “Una Lotus!!” Mazzoni: “Una Red Bull, anzi no, una Toro Rosso. No no è una Red Bull”. Non poteva mancare lo scambio Toro Rosso-Red Bull, ma all’incidente di Alonso i buoni Mazzoni e Capelli danno il meglio di loro. L’ex pilota della Ferrari esce un paio di frasi bellissime: “Spezzata la scossa”, in riferimento alla scocca di Alonso, e “Prende la telecamera di informazioni che portavano i metri alla curva”. Noi ogni volta ci divertiamo tantissimo, sono prese in giro genuine ovviamente, in telecronaca può capitare a chiunque, a loro magari capita un po’ più spesso degli altri.
Le nuove qualifiche, 0 – Non perderemo più tempo del dovuto perché fortunatamente sono state già messe da parte per far posto al vecchio format, speriamo solo che i piloti e gli appassionati abbiano più voce in capitolo da oggi in poi.
La strategia Ferrari, 4 – Facile a gara finita e dietro una tastiera, ma è inevitabile che aver rimontato le Super Soft dopo la bandiera rossa ha influito negativamente sul risultato di Vettel. Peccato, magari con le Medie non avrebbe vinto comunque, però se la sarebbe giocata.
La sfiga di Raikkonen, 10 – Mettiamo il voto più alto perché colpisce ancora. Citando Turrini: “Nel deserto del Barhain, dovesse esserci un fulmine, colpirebbe la macchina di Raikkonen”.