Lewis Hamilton, voto 10 e lode – Altro weekend perfetto per il campione del mondo in carica. Non sbaglia un colpo e comanda dal primo all’ultimo momento. Ha sotto il suo sedere un’astronave, ma lui la conduce alla perfezione. Unica nota stonata l’inchiesta da parte della FIA, poi finita a tarallucci e vino. Fortunato, perché Evans e Canamasas sono stati penalizzati per via della pressione delle gomme, mentre per lui e Rosberg (voto 7.5 – Fino al ritiro grande gara nonostante la PU vecchia) nessuna sanzione. Come al solito la chiarezza in Formula 1 non è di casa. Avrebbe vinto a prescindere, ma quando si parla di sicurezza bisogna essere prima di tutto coerenti e decisi. Bravo comunque Lewis, ennesimo capolavoro.
Sebastian Vettel, 9 – Solita costanza e capacità di gestione gara. La Ferrari é migliorata a vista d’occhio, anche se qualcuno ancora si ostina a dire il contrario. Un secondo e un decimo recuperato alla Mercedes sul giro secco rispetto a Monza 2014, non male davvero. Vettel non ne ha però per prendere Hamilton, ma non commette alcun errore. Mastino.
Felipe Massa, 8.5 – Bellissimo vederlo ancora una volta sul podio di Monza. Gara di alto livello sin dal primo giro. Bravo a tenersi dietro Bottas (comunque 7.5) nel finale.
Kimi Raikkonen, 5.5 – É stato tremendamente difficile assegnargli un voto. Qualifica eccezionale, ma canna incredibilmente la partenza. Non si è ancora capito se sia stato un problema suo o della frizione che ha portato la sua SF15-T a piantarsi, però c’è da dire che riesce a passare (spesso per colpe non sue) dalle stelle alle stalle in una frazione di secondo. Grande rimonta senza dubbio, ma se parti secondo a Monza con la Ferrari e non c’entri quantomeno il podio sei giustificato solo se fondi il motore.
Sergio Perez (7) e Nico Hülkenberg (6) – Le Force India si confermano specialiste delle piste veloci. Ancora una volta Checo termina la gara davanti al compagno. Bella stagione per il messicano che però, al contrario di Nico, non ha ancora certezze sul suo futuro. Hulkenberg da qualche gara lo vediamo un po’ sottotono, un po’ come a inizio stagione. Già finito l’effetto Le Mans?
Daniel Ricciardo, 7 – Weekend compromesso dalla Renault, parte ultimo e arriva ottavo forse senza neanche sapere come. Esce fuori il suo talento per rimediare alle chiare difficoltà della sua macchina su questo circuito. Ci ha stupiti ancora una volta, bravo.
Marcus Ericsson, 6.5 – Ancora una volta meglio del compagno di squadra. Il pilota svedese sta dimostrando di potersela giocare in Formula 1 annichilendo ancora Nasr (voto 5).
Daniil Kvyat, 6 – Anche per lui stesso lo stesso discorso di Ricciardo più o meno. Certi talenti meritano di potersela sempre giocare ad alti livelli. Si spera nella prossima annata.
Carlos Sainz & Max Verstappen, 6.5 – Anche loro pagano l’inefficienza della Renault, e di più non possono fare. Da sottolineare il sorpasso da capogiro di Max alla prima variante. Applausi.
Le McLaren Honda, 0 – Portano aggiornamenti su aggiornamenti, beccano 70 posizioni di penalità a weekend e poi a malapena riescono a finire le gare. Alonso ritirato e Button a lottare quasi con le Manor. Ingiudicabili.
Le Manor, 6 – Solo due giri di ritardo rispetto a Hamilton, non male. Quantomeno finiscono sempre al traguardo.
EXTRA PISTA
Gianfranco Mazzoni, 10 – Non manca mai. Durante le qualifiche esalta le prestazioni del buon Niki Raikkonen. La prendiamo a ridere, ci può stare. Anzi é andata bene: tra Rikkionen, Hakkinen e Rakkionen questa é la meno grave.
La FIA sul caso Mercedes, 0 – Noi siamo per la sicurezza, sempre. Se certi valori non sono regolari deve scattare la penalizzazione, qualunque essa sia. Evans e Canamasas in GP2 hanno pagato a caro prezzo questi valori alterati delle gomme, e la loro rabbia la potete guardare su Twitter. Si, due pesi e due misure. Non va per niente bene. E non accusateci di essere tifosi Ferrari, non sareste credibili.
La Williams che chiede la squalifica della Mercedes, 10 e lode – Non vorremmo che la scuderia inglese si ritrovi a Singapore con dei motori Cosworth, o addirittura con le macchine a pedali. Tra l’altro in casa Wolff pare ci sia un via vai di avvocati divorzisti.
Non credeteci ovviamente.
Foto articolo a cura di Federico Basile
