Sebastian Vettel, voto 10 e lode – Partenza stratosferica per il quattro volte campione del mondo. Il tedesco scatta dalla terza casella e fulmina il duo Mercedes guadagnando decimi su decimi, giro dopo giro. Al solito fa una gara di sostanza e costanza, perdendo i 26 secondi di vantaggio su Rosberg solo per colpa della giusta SC. Non soffre più di tanto sul finale. In testa dall’inizio alla bandiera a scacchi, Vettel compie la gara perfetta. Chapeau.
Daniil Kvyat, 9 – Prestazione straordinaria per il “russo di Roma”. Primo podio in carriera e nervi saldi, bravo ad approfittare dell’obbrobrio Mercedes. É il frutto di un’ottima prima parte di stagione nonostante le difficoltà della Power Unit Renault.
Daniel Ricciardo, 8.5 – Solita caparbietà che ha contraddistinto il suo 2014. Viene speronato da Hamilton ed è protagonista di un contatto con Rosberg, ma nonostante questo e la penalità riesce comunque ad arrivare terzo. Gradito ritorno sul podio.
Max Verstappen, 9 – Datemi dell’esagerato, ma un ragazzino di 17 anni che arriva ai piedi del podio al suo esordio in Formula 1 si commenta da solo. Signori qua siamo di fronte ad un potenziale fenomeno del futuro. Non va bruciato, perché è un patrimonio dal valore inestimabile. Ancora una volta la Red Bull ci ha visto lungo. Quattro uomini cresciuti nel team austriaco nelle prime posizioni.
Fernando Alonso, 9 – La McLaren é in crescita, ma la sua pazienza frutta un quinto posto insperato. Solitamente Fernando é fortunato in certe occasioni, ma dopo un inizio di stagione così merita assolutamente questo risultato, peraltro davanti alle Mercedes.
Lewis Hamilton, 4.5 – Partenza disastrosa. Si fa beffare dalle Ferrari e da Rosberg, e questo lo fa uscire pazzo (sportivamente eh). Commette errori da principiante, e il tutto si riassume quando prova a mandare Ricciardo per i campi. Penalità giusta ma mezzo voto in più per la rimonta. Fortunato nel guadagnare punti su Rosberg nonostante una domenica da dimenticare.
Romain Grosjean, 6 – Quasi mai inquadrato dalla FOM, compie una gara normale portando la macchina tranquillamente al traguardo. Niente di speciale.
Nico Rosberg, 4 – Aveva in pugno Vettel dopo la Safety car, ma inspiegabilmente monta le Medium per l’ultimo stint. Con le Soft avrebbe probabilmente vinto. Manda tutto all’aria nel contatto con Ricciardo. Poteva avvicinarsi tantissimo a Hamilton prima della sosta ma niente da fare. Il quarto posto dello scorso anno resta la sua prestazione migliore a Budapest.
Kimi Raikkonen, 8.5 – Che sfiga signori. Fa una partenza sontuosa, forse migliore di quella di Vettel e staziona in seconda posizione, guadagnando sempre su Rosberg terzo. Perde potenza per via di problemi alla Power Unit che lo costringe al ritiro. Questo Raikkonen merita sicuramente il rinnovo, ci piacerebbe vederlo sempre così e, soprattutto, vedergli conquistare un risultato importante per lui e la squadra. Immensamente sfigato da inizio carriera, può rifarsi nella sua Spa.
Jenson Button, 6 – Entrambe le McLaren a punti, un evento più unico che raro. Va bene così.
Marcus Ericsson, 6 – Finalmente fa meglio del compagno di squadra Nasr (voto 5), conquistando un punto che fa morale più che classifica.
Le Williams, 4 – Si sapeva, le Williams soffrono in questa tipologia di circuiti, ma certamente non giustifica un voto diverso da questo. Ok la velocità, ma ci vuole un po’ di equilibrio. Sfortunato Bottas per la foratura.
Pastor Maldonado, 3 – Come le penalità prese durante la gara. Sorpasso in regime di Safety Car e velocità elevata in pit-lane. Distrazioni ingiustificate. Mai viste così tante investigazioni per un solo uomo.
Le Manor, 6 – Hanno comunque il merito di arrivare sempre al traguardo.
EXTRA PISTA
Le cospirazioni della FOM secondo Mazzoni, 10 e lode – Il buon Mazzo torna a ruggire. Il telecronista Rai accusa la FOM ed Ecclestone di non inquadrare mai la Ferrari quando è in testa (giornali famosi ci hanno pure fatto un articolo, e vabbè). Ricordiamo che le Mercedes, specialmente Hamilton, vengono poco inquadrate quando hanno la gara in pugno. Vettel ai tempi della Red Bull non era molto considerato, cosi come Schumi o Hakkinen all’epoca. Polemiche francamente evitabili. A fine gara infatti, con tre contendenti alla vittoria, telecamere solo per loro.
Il ricordo di Jules Bianchi, 10 – Grande commozione prima della corsa con i piloti a cerchio sul tracciato, così come alla fine, quado Vettel, Kvyat e Ricciardo dedicano la loro prestazione all’amico recentemente scomparso. Commozione che ovviamente si ripercuote in Federica Masolin e Carlo Vanzini, con i gropponi alla gola immancabili. La Formula 1 è anche questa. Ciao Jules, secondo noi ti sei divertito tantissimo. Ci vediamo a Spa signori, buone vacanze.