Le pagelle del Gran Premio d’Australia. Bene Mercedes e Ferrari, solo Button si salva in McLaren
16 Marzo 2015 - 11:00
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Hamilton e RosbergMercedes, voto 10 – Praticamente perfetta. Durante l’inverno è riuscita a migliorare l’ottimo lavoro dell’anno passato. Sembra che anche in questa stagione possano essere difficilmente arrivabili. Altra lotta a due? Si.

Lewis Hamilton, 10 – Gara da incorniciare. E’ sempre stato davanti al gruppo. Rosberg, obiettivamente, non è mai riuscito ad impensierirlo. Dichiara di essere ancora affamato e si vede, non concedendo nulla al compagno di box.

Nico Rosberg, 7.5 – Non ha fatto nulla di più che amministrare: ogni volta che provava ad avvicinarsi al compagno di squadra, lui rispondeva con tempi inarrivabili. Non sembra aver approcciato nel modo giusto al weekend ed alla stagione.

Ferrari, 8 – Grandissimo lavoro durante l’inverno, consci del fatto che Melbourne è una gara anomala. Molti non vedono questo miglioramento perchè mettono in evidenza il grande divario con Mercedes, ma anche la Stella a tre punte si è migliorata tantissimo durante la sosta invernale, ed essere comunque costantemente in lotta per il podio per tutto l’arco della gara è sicuramente un grande passo avanti. Complimenti anche per essersi avvicinata al pubblico specialmente il giovedì. Serenità ritrovata.

Sebastian Vettel, 8 – Partenza coi fiocchi nella sua nuova avventura. Più di così era impossibile fare, considerando comunque che in certe fasi di gara la Ferrari girava sui tempi Mercedes (in gestione, va detto). Ottimo nello spingere durante la fase dei pit-stop, riuscendo a superare Massa piazzando giri veloci su giri veloci con gomme pressoché finite. Il team radio in italiano a fine gara è musica per le orecchie ferrariste. Ottimo inizio.

Kimi Raikkonen, 7 – Un weekend così positivo, lo scorso anno, per il “Santo bevitore” non ce lo ricordiamo. E’ perennemente surclassato dalla sfiga, che lo accompagna da inizio carriera: in partenza un contatto con Sainz gli fa andare la macchina in folle, al primo pit stop la posteriore sinistra non vuole saperne di entrare, facendogli perdere sei secondi, mentre durante la seconda sosta non si fissa proprio. Viene rimandato in pista in condizioni di Unsafe release ed è costretto al ritiro. Peccato, perchè ha piazzato un sacco di giri veloci, segno comunque di una serenità ritrovata. Lo aspettiamo a Sepang.

WilliamsWilliams, 6.5 – La primissima impressione è che non abbiano sviluppato granché rispetto all’ottimo 2014. Partono con l’handicap di Bottas fermato dall’ernia ed in dubbio per Sepang.

Felipe Massa, 6.5 – In partenza riesce a tenere la terza posizione, ben conquistata in qualifica quando davano le Ferrari sicure in seconda fila. Non riesce però a tenere il terzo gradino del podio durante il pit-stop grazie anche ad un ottimo finale di stint di Vettel. Non riesce a riprendere la Ferrari sul finale di gara, non pensiamo sia del tutto soddisfatto.

Valtteri Bottas, S.V. – Purtroppo per lui schiena K.O. e niente Gran Premio. Lo aspettiamo a Sepang.

Sauber (comparto macchina), 8 – Evoluzione pazzesca in quattro mesi. Lo scorso anno ha chiuso il mondiale costruttori in ultima posizione non riuscendo a conquistare nemmeno mezzo punto. Con l’arrivo della nuova Power Unit Ferrari le cose sono cambiate. I soldi di Ericsson e Nasr hanno certamente aiutato lo sviluppo e l’armonia all’interno del team.

Felipe Nasr, 8 – Gara eccellente per l’esordiente brasiliano. In partenza fa le spalle larghe e, prima supera Raikkonen, poi dopo la Safety Car riesce a sbarazzarsi di Sainz con una facilità disarmante, complice anche la potenza della Power Unit Ferrari. Speriamo che le divergenze legali non condizionino la sua stagione.

Marcus Ericsson, 6 di incoraggiamento – Nettamente peggiore rispetto al compagno di squadra, riesce comunque ad arrivare a punti (con undici macchine al traguardo). Non ci ha mai fatto impazzire nella sua esperienza in Caterham, non crediamo possa smentirci quest’anno, anche se ce lo aspettiamo a punti nel proseguo della stagione.

KvyatRed Bull, 4.5 – Incredibile involuzione sotto l’aspetto Power Unit ed affidabilità in generale. Questa volta Adrian Newey e company hanno una bella gatta da pelare, niente a che vedere con i test invernali della scorsa annata. Certo, chiedere il Balance of performance da parte di Horner non ci sembra molto elegante, pensasse a garantire ai i piloti, quantomeno, di prendere il via della corsa.

Daniel Ricciardo, 6 – Nonostante la vettura inguardabile, riesce comunque a strappare un mini sorriso ai suoi fans. L’idolo locale però, ai microfoni nel post-gara, ci è sembrato demoralizzato. Per la prima volta abbiamo avvertito dell’amarezza nel suo sorriso. Daniel, non ti spegnere.

Daniil Kvyat, S.V. – Perseguitato dalla sfiga per tutto il weekend, non riesce a piazzarsi nei blocchi di partenza a causa di un problema al cambio che lo mette fuori gioco nell’out-lap prima del via.

Force India, 5 – Paga l’arretratezza di sviluppo della vettura. I guai economici sono sotto gli occhi di tutti e certamente non aiutano sotto l’aspetto della serenità. Speriamo di poterla vedere in griglia per tutto l’arco del campionato.

Nico Hulkenberg, 5.5 – Gara totalmente anonima per il talentuoso tedesco. Non ci ricordiamo alcuna sua manovra nell’arco dell’intero weekend. Arriva settimo e non sa neanche il perchè.

Sergio Perez, 5.5 – Anche lui completamente assente, ci fa divertire un po’ lottando con Button per l’ultima posizione. Riesce comunque a beccare un punto.

Toro Rosso, 5.5 – Le premesse per fare bene c’erano tutte, ma tra sfortuna ed incredibili defaiance motoristiche non permettono ai suoi giovanissimi piloti di raccogliere più di due punti.

Carlos Sainz Jr, 6 – Seconda parte di gara disastrosa per il figlio del grande Sainz. Ottima partenza con tanto di sportellata a Raikkonen, per lui una gara da due volti. Il giovane promette comunque bene.

Max Verstappen, 5.5 – Mezzo voto in meno del compagno di box perchè non è mai riuscito a stare lì davanti per giocarsi punti importanti. Nell’arco del weekend non riesce quasi mai a fare meglio di Sainz, finisce la sua corsa per un guasto (ma guarda un po’) alla Power Unit Renault.

McLaren, 0 – Pre campionato disastroso per il binomio McLaren-Honda. Incidente misterioso di Alonso a parte, lo sviluppo della vettura e della Power Unit sono a livelli dannatamente embrionali. Riescono a distruggere il motore di Magnussen prima del via, immaginiamo la felicità di Alonso. E’ l’ultima forza del campionato, Manor esclusa.

Jenson Button, 6 di stima – Perchè portare al traguardo una certa vettura è quasi eroico per volontà e determinazione. Non mollare JB.

Kevin Magnussen, S.V. – Gli esplode il motore nell’out-lap, non può fare nulla, ma obiettivamente meglio così, evita una magra figura.

Lotus e piloti, 5 – Le premesse fino alla domenica mattina sono tutte buone, ma tra l’incidente di Maldonado ed il misterioso problema di Grosjean, non riesce a collezionare neppure un giro in gara. Rimandata a Sepang.

EXTRA PISTA

VDGSauber (gestione caso Van der Garde), 0 – Ma come si fa a promettere ad un pilota il sedile di una delle tue vetture, con tanto di contratto firmato e controfirmato, per poi ingaggiarne altri due per questioni economiche? La chiarezza prima di tutto, e l’arrivo di Peter Sauber in fretta e furia in Australia la dice lunga. Ahi ahi Monisha.

Giedo Van der Garde, 5 – Ha tutte le ragioni di questo mondo, e pretendere un posto da titolare è sacrosanto. Non condividiamo il grave danno che può recare alla Sauber ed alla Formula 1 con la sua insistenza. Un accordo economico no? Siamo sicuri che sarebbero tutti contenti.

Rai Sport, 1 – Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Prima della differita del Gran Premio, in onda alle 14.00 su Rai 1, come di consueto il telegiornale sbatte in faccia agli appassionati che non hanno potuto vedere la gara in diretta il risultato della corsa. Ok fare informazione, ma il buon senso non è mai troppo. #RaiNoSpoiler

Il trio Mazzoni, Capelli e Bruno, 4 – D’accordo tutte le battute, d’accordo tutti i video sulle loro “imprecisioni”, ma il povero Nasr è stato chiamato in mille modi diversi per tutta la durata della corsa: Naser, Nars, Nas e via dicendo. Ovviamente non poteva mancare la confusione Red Bull-Toro Rosso, con Ricciardo e Verstappen scambiati svariate volte. Ah, immancabili le gufate, con le lodi a Verstappen, fermo dieci secondi dopo.

Foto copertina: Sutton