L’ACO rende noto il regolamento del FIA WEC 2018/2019
02 Settembre 2017 - 11:07
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Rivoluzione in vista per salvare il campionato. Si tenterà di equiparare vetture ibride e tradizionali

Il FIA WEC è in odore di grandi cambiamenti. Dopo l’annuncio dell’abbandono della Porsche a fine luglio i grandi capi Pierre Fillon e Gerard Neveu hanno rivelato alcuni cambiamenti nel regolamento per le LMP1 dei prossimi anni. La grande novità, oltre a quella del calendario invernale, sarà il tentativo di mettere in pari, in termini prestazionali, i prototipi ibridi e quelli a motore termico tradizionale. In questa categoria è permessa la partecipazione sia di vetture ibride ufficiali che non ibride, ma anche per chi volesse, di vetture non ibride ufficiali, ritornando quindi ad un’epoca ormai superata per questa categoria, perlomeno per le vetture che puntano alla vittoria assoluta. Le vetture ibride dunque, non sono state soppresse, ma saranno ancora accettate dal regolamento ed avranno le stesse norme da rispettare degli scorsi anni. La LMP1 diventerà una classe singola senza distinzioni tra case ufficiali e private.

Neveu ha fatto chiarezza anche in merito alla presenza o meno della Toyota a Le Mans. Alcuni sospettavano che i giapponesi potessero correre solo alla Sarthe e a Spa, invece è stato reso noto che occorrà iscriversi all’intero campionato per partecipare alla maratona francese. Tutto ciò lascia dei dubbi sulla presenza della Toyota nella prossima stagioni, soprattutto per l’eguaglianza che i capi del campionato dovranno mettere in atto per avvicinare le prestazioni delle ibride alle private, il che snaturerebbe il potenziale della casa giapponese.

Come detto la stagione avverrà a cavallo di due annate, iniziando nella primavera 2018 e concludendosi con la 24 ore di Le Mans del 2019, andando ad includere dunque anche quella del prossimo anno. Resta da capire come gli addetti ai lavori tenteranno la difficile equiparazione tra vetture ufficiali e private, dato che le prime sono le ibride che avranno sempre un vantaggio sulle seconde, contando sulla riserva di potenza specialmente in accelerazione. Altra chiarezza è stata fatta sempre sul fronte delle vetture ammesse. Non saranno ammesse le vetture DPI, ovvero quelle che corrono in America. I privati che dovrebbero arrivare, vale a dire Ginetta e Dallara, saranno riconosciute come costruttori e dunque potranno contendere il titolo alla Toyota, sempre che questa decida di iscriversi a tutto il campionato.

Sicuramente l’ACO ha tentato di allungare la vita al campionato nei prossimi due anni in attesa di qualche nuova casa ufficiale nel 2020, sperando soprattutto nell’attesissima Peugeot che dal lontano 2011 non calca le pista delle corse endurance. Tutto sarà da verificare in futuro ma è certo che si sta facendo di tutto per non sopprimere un campionato che ha ancora molto da dare, anche e soprattutto nelle classi GT.