Il pomeriggio di Spa ha confermato i valori della mattinata, perlomeno in LMP1. La Toyota #7 ha ribadito la sua leadership, ma i tempi sono scesi notevolmente. Kamui Kobayashi ha fermato il cronometro sull’1’56”369, rispondendo al grande 1-2 Porsche di inizio sessione. Infatti le 919 Hybrid avevano sbalordito nelle prime fasi con Timo Bernhard che aveva staccato un 1’56”874, tempo che alla fine è stato di oltre mezzo secondo più lento della Toyota di testa. Terza la Porsche #1 si Andrè Lotterer, staccata l’altra Toyota, la #8 di Nakajima, ad oltre 1” da Kobayashi. Continua il lavoro di rodaggio sulla terza TS050, che è staccata di più di 2” con il miglior tempo realizzato da Nicolas Lapierre. La cosa positiva della #9 è stata la velocità di punta:Kunimoto ha fatto segnare 313,9 km/h come velocità di punta, dietro soltanto alla ByKolles che ha toccato addirittura i 320. La Porsche di Tandy si è fermata sui 308, molto più lente le Toyota ad alto carico, che per poco hanno superato i 290, dietro a tantissime LMP2.
In questa classe a svettare è stata la sorprendente Manor, con Vergne che ha messo la sua Oreca 07 Gibson davanti a tutti con il gran tempo di 2’02”662, con il quale ha rifilato circa 4 decimi alla vettura gemella di Vitaly Petrov, segno che questo team dopo le difficolà di Silverstone stia trovando il ritmo giusto per competere con gli altri. Terzo posto per l’Alpine di Menezes, che si prende un secondo pieno dalla vetta. Come già detto, queste vetture sono dei veri missili in rettilineo. La vettura più veloce è stata quella del G-Drive Racing con Roman Rusinov che ha toccato i 302,7 km/h, più rapido della Porsche #2 e delle Toyota ad alto carico, dati eccezionali. Non resta che vedere quanto andranno forte a Le Mans, dove in termini di tempo sul giro potrebbero davvero avvicinare il muro del 3’30”.
In GTE PRO altra sorpresa. In cima alla lista dei tempi si è infatti issata l’Aston Martin #95 che Marco Sorensen ha portato a girare in 2’16”458, sotto al tempo Ford in mattinata. Staccata di 3 decimi troviamo la Porsche di Estre. Il francese si è reso protagonista di un incidente che ha portato all’esposizione della bandiera rossa, dal quale è uscito senza conseguenze. Terza la Ford di Andy Priaulx, continuano a soffrire le Ferrari.
Tra le GTE AM il cavallino si è invece piazzato davanti a tutti. Miguel Molina ha portato la 488 GTE #54 dello Spirit of Race in 2’17”806, tenendosi dietro l’Aston di Lamy per 1 decimo e la Porsche di Cairoli.
Da segnalare anche un’altra bandiera rossa, causata dal botto di David Heinemeier-Hansson sulla Oreca #13 del Vaillante Rebellion, anche per il danese il botto è stato senza conseguenze.
Domani assisteremo alle libere 3 e poi alle qualifiche della gara.