Ieri parlavamo del completamento dell’impresa della Rebellion di riuscire a conquistare un podio alla 24 Ore di Le Mans, dopo tanti anni passati a competere con una vettura LMP1, questo’ultimo è arrivato finalmente, ma con un’Oreca della classe cadetta. L’obiettivo del team svizzero sponsorizzato quest’anno dal noto fumetto “Michel Vaillant” è rimasto compiuto per poco più di ventiquattro ore.
In seguito ai problemi avuti dalla vettura di Piquet Jr, Heinemeier-Hansson e Beche, legati alla difficoltà dell’avviamento dei motori Gibson in seguito alle procedure di pit stop, i meccanici avevano deciso di creare un vero e proprio buco sul bodywork nel lato destro della vettura (vedi immagine sottostante), per permettere l’accensione del propulsore senza dover perdere tanto tempo smontando e rimontando ala posteriore e cofano motore.
Dato che questo buco creato dalla squadra va a creare una nuova versione del bodywork, non omologata dalla Federazione, ha portato i commissari di gara ad escludere la Rebellion #13 dalla classifica finale della 24 Ore di Le Mans 2017. Questo risultato va a creare grandi sconvolgimenti nei risultati della gara. Innanzitutto sul podio della classifica generale sale anche la seconda delle vetture del Jackie Chan Racing, il cui team porta a casa una doppietta in classe LMP2 con la #38 che precede la #37. Di conseguenza nella top-3 della classe cadetta sale la Signatec Alpine #35 con Panciatici, Ragues e Negrao. Infine anche l’unica Toyota superstite guadagna una posizione importante e punti in chiave campionato dato che passa dalla nona all’ottava posizione passando così dal guadagnare 4 punti al portarne 8 in cascina.