La 24 Ore di Le Mans 2017 potrà essere ricordata come una delle più incerte della storia di questa competizione. Quest’anno la grande classica dell’endurance non ha avuto un’indecisione dettata dalla grande sfida tra i big, bensì dalla lotta ad esclusione che ha visto protagoniste tante vetture che occupavano le prime posizioni non sono nella classifica generale, ma anche in quella di ogni classe. L’ottantacinquesima edizione di questa gara ha visto regnare i colpi di scena che hanno regalato emozioni dal primo centimetro all’ultimo secondo.
In classe LMP1 la Toyota ha continuato il dominio mostrato in qualifica mantenendo stabilmente la testa della gara con la TS050, non riuscendo ad essere minimamente impensierita dalle altre vetture, tranne che intorno alla quinta ora di gara quando sulla Porsche 919 Hybrid #1 André Lotterer ha recuperato una ventina di secondi sul prototipo giapponese portando il distacco da quasi un minuto a circa 30 secondi dalla leadership. La vettura di Stoccarda ha invece più volte lottato con la Toyota #8 per la seconda posizione, la quale è stata persa dalla vettura della casa del Sol Levante nelle prime fasi di gara, salvo poi riuscire a recuperarla. Discorso a parte per le altre due vetture, la Porsche #2 e la Toyota #8. La prima ha avuto problemi al semiasse anteriore e alla trasmissione, i quali l’hanno costretta a rimane all’interno del gara per un’ora e un quarto, quando ormai era in 55esima posizione con 19 giri di ritardo dalla vetta. Per la Toyota invece un problema al motore elettrico ha portato la TS050 a rimanere ferma per 90 minuti arrivando ad essere terz’ultima in classifica assoluta con un gap di 29 giri dalla sorella in testa alla gara.
Alle 00:45 sembrava essersi tranquillizzata la situazione delle LMP1, ma due minuti più tardi è iniziato l’incubo della Toyota. La vettura di Kamui Kobayashi, alla ripartenza da un periodo di Safety Car durato mezz’ora, ha rallentato proprio dopo aver passato l’ultima curva, senza aver avuto più la possibilità di rientrare ai box. La #7 ha quindi cercato di percorrere i 13 km del circuito per tornare nel garage. La TS050 si è più volte fermata ed è ripartita, ma all’1:07 Kobayashi ha abbandonato la sua vettura dopo aver dominato fino a quel momento.
Negli stessi attimi la Toyota #9 che ormai era destinata ad essere l’unica superstite della casa giapponese per la lotta alla vittoria finale, anche se accusava un gap di 2 giri dalla vetta, viene tamponata da una Manor LMP2 alla curva Dunlop poco dopo l’uscita della pit lane. Sarrazin è stato costretto come Kobayashi a percorrere 13 km d’inferno con lo pneumatico posteriore sinistro bucato. A direzione delle curve Indianapolis e Arnage i resti della Michelin avevano distrutto tutta la zona posteriore sinistra della TS050. Anche il francese si è più volte fermato e ripartito, fino a quando all’1:30 è sceso dalla sua vettura che non ha più avuto le forze di continuare nonostante fosse a 200 metri dall’ingresso dei box. In mezz’ora i sogni di gloria della Toyota si sono spenti.
A questo punto gara in discesa per la Porsche #1 che viaggiava spedita per conquistare la vittoria n.19 per la casa di Stoccarda. I tre piloti dell’equipaggio hanno gestito la corsa dato che il primo inseguitore era una vettura LMP2 (La ByKolles si è ritirata dopo il primo giro per un problema al motore e da danni alla vettura per un uscita a Tertre Rouge al primo giro). Alle 11:10 della mattina però avviene l’impensabile, la 919 Hybrid guidata in quel momento da André Lotterer rallenta così come successo alla Toyota 10 ore prima. Il pilota tedesco ha tentato di riportare la sua vettura ai box, ma è stato costretto ad abbandonarla dopo la seconda chicane dell’Hunaudieres.
Alle 11:52 viene comunicato il ritiro ufficiale della vettura da parte di Porsche, la quale lascia così la leadership a una LMP2 che per la prima volta comanda la classifica assoluta alla 24 Ore di Le Mans. Intanto la Porsche #2 che da quasi 20 ore era impegnata nella rimonta, al momento del ritiro della vettura gemella occupava la quinta posizione assoluta a tre giri dal nuovo leader della classifica.
Ad un’ora e sei minuti dal termine Timo Bernhard si è portato in prima posizione assoluta concludendo quindi la gara senza più alcun problema e portando a casa con la 919 Hybrid #2, insieme a Brendon Hartley (prima vittoria per lui) ed Earl Bamber (due partecipazioni, due successi) la 19esima vittoria per la Porsche in 51 partecipazioni alla gara francese. La seconda posizione della classe LMP1 è andata alla Toyota superstite, la TS050 #8 di Buemi-Nakjima-Davidson, che ha chiuso però in nona posizione in classifica generale con 9 giri di ritardo dalla vetta della classifica.
La classe LMP2 forse è quella che ha vissuto le emozioni più grandi nella 24 Ore di Le Mans n.85. La sfida nella prima metà di gara è stata un conto aperto riservato per lo più alle Oreca #13 e #31, quelle gestite dal team Vaillante Rebellion. Le due vetture del team ex-LMP1 hanno avuto la vittoria in tasca (relativa perché a Le Mans nulla è scritto fino al traguardo) per quasi 10 ore. I pit stop effettuati durante il primo periodo di Safety Car hanno però permesso alle vetture del Jackie Chan DC Racing di riavvicinarsi e riaprire la sfida per la vittoria di classe.
A metà gara un colpo di scena colpisce la Rebellion in testa alla gara la #31 che è stata prontamente portata all’interno del garage. La Oreca sembrava fosse affetta da una progressiva foratura, ma i meccanici hanno scoperto che si trattava di un problema ad un sensore che dava anomalie. Cinque minuti più tardi quando è tornata in pista la lotta per la vittoria di classe era riservata ormai alla Jackie Chan #38 e alla Rebellion #13. La sfida è continuata per 5 ore quando intorno alla 17esima ora di gara iniziano ad apparire i primi problemi anche sulla Rebellion #13. La Oreca portata all’interno del garage è stata afflitta da continui problemi ogni volta in cui ha ripreso il via dopo una sosta ai box, facendo perdere sempre tanto tempo e consegnando di fatto la vittoria alla vettura avversaria. Un’ora più tardi un altro incubo in casa Rebellion con la #31 che anch’essa viene portata all’interno dei box per una sosta eterna che l’ha fatta precipitare fuori dalla top ten.
Come riportato in precedenza la Jackie Chan DC Racing #38, ormai con la testa salda in classe LMP2, ha condotto anche la classifica generale dalle ore 12 alle 14, in cui ha anche subito un drive through molto dubbio e anche un problema all’ala posteriore che ha necessitato la sostituzione, la quale ha portato alla perdita di un giro dalla Porsche che si è vista facilitare la rimonta.
La gara si è quindi conclusa con la vittoria alla Jackie Chan DC Racing #38 di Ho-Pin Tung, Thomas Laurent e Oliver Jarvis, i quali hanno chiuso anche in seconda posizioni in classifica generale con un giro di ritardo dai vincitori assoluti. Secondo posto (terzo assoluto) per la Rebellion #13 di Piquet-Beche-Heinemeier Hansson e terzo posto per l’altra vettura del Jackie Chan, la #37 di Cheng-Gommendy-Brundle. Caso abbastanza particolare per la Rebellion che ha dovuto partecipare alla 24 Ore con una vettura LMP2 per poter salire sul podio generale, quando ai tempi della LMP1 il suo miglior risultato è stato un quarto posto.
Da annotare la superba prestazione ottenuta dai ragazzi italiani del Villorba Corse che con la nuova Dallara P217, all’esordio a Le Mans, hanno ottenuto una decimo posto assoluto (8° in LMP2) di tutto rispetto. Una buona prestazione per l’unico team tutto Made in Italy presente a questa 24 Ore. Merito dei piloti Giorgio Sernagiotto, Roberto Lacorte e Andrea Belicchi, ma anche di tutto il team nel garage. Buono anche il 14° posto assoluto per l’esordiente a Le Mans, Rubens Barrichello.
Il fatto da annotare per quanto riguarda la LMP2 è che nel corso della gara molti piloti appartenenti a questa classe abbiano creato grossi incidenti con i piloti delle classi GTE, tutti dovuti ad eccessi di sicurezza da parte di quelli della categoria migliore nelle fasi di doppiaggio.
La GTE Pro si può reputare come la classe che ha regalato il maggior spettacolo per la prima posizione in classifica generale, soprattutto nella seconda metà della gara, con tutti i costruttori partecipanti impegnati per la lotta alla vittoria finale. Anche in questo caso non poteva mancare il colpo di scena in vetta. Dopo tre ore e mezza dal via la Aston Martin #95 che era in testa alla classifica di classe subisce una foratura allo pneumatico posteriore sinistro. Nel momento dell’accaduto la vettura inglese aveva un buon vantaggio sugli inseguitori, ma dopo aver ceduto la posizione alla #97 la sfida si è intensificata.
La battaglia per il primo posto ha visto passare Aston Martin, Corvette, Ferrari, Ford e Porsche almeno una volta dalla vetta della classifica di classe. Quella che ha creato più sorpresa è stata la Ferrari perché dopo aver conquistato le prime posizioni in qualifica, ha sofferto molto nel corso della gara, arrivando addirittura ad occupare la terz’ultima e la penultima posizione. Nonostante questo però dopo la prima Safety Car una delle 488 si è ritrovata davanti a tutti, anche alle due Aston Martin che stavano dettando il passo. Nelle ultime fasi di gara però sia il team italiano che la Porsche si sono dovuti accontentare delle sfide per il terzo posto, anche se al termine della gara nessuno dei due costruttori è arrivato a podio.
Le prime tre posizioni infatti sono state determinate nell’ultimo giro di gara. Una lotta accesissima tra la Aston Martin Vantage #97 e la Chevy Corvette #63 con Adam e Taylor rispettivamente al volante. Al comando la giallona americana complice un lungo del pilota statunitense alla seconda chicane dell’Hunaudieres ha subito una lieve foratura che ha permesso alla vettura inglese di passare al primo posto sul traguardo prima dell’inizio dell’ultimo giro. Questo problema ha permesso inoltre alla Ford di guadagnare il secondo posto di classe.
La gara si è quindi risolta con il trionfo della Aston Martin #97 Darren Turner, Jonathan Adam e Daniel Serra, davanti alla Ford GT #67 di Tincknell, Derani e Priaulx e quindi alla Corvette #63, scivolata terza, con Taylor, Garcia e Magnussen. Quarto posto per la prima Porsche 911, con la #91 (unica superstite, ndr) e quinto per la prima delle Ferrari 488 AF Corse con la #71 di Davide Rigon. Gara infelice per l’altra Ferrari di AF Corse, la #51 dei nostri Alessandro Pier Guidi e Michele Rugolo (subentrato a di Grassi dopo le FP di mercoledì, ndr). Per la vettura appartenuta a Gimmi Bruni fino alla passata stagione un contatto con la Aston Martin #90 della classe GTE Am, avvenuto alla seconda chicane dell’Hunaudieres, l’ha costretta ad una lunga sosta ai box per le dovute riparazione sulla zona anteriore della 488 che l’hanno portata a classificarsi in ultima posizione nella propria classe.
Da evidenziare, come detto in precedenza, uno degli incidenti più importanti della gara, ovvero quello tra la LMP2 del TDS Racing e la Ferrari di Risi Competizione, con Pierre Kaffer al volante, avvenuto dopo cinque ore di gara all’altezza della prima chicane dell’Hunaudieres. Il botto purtroppo non ha permesso a Giancarlo Fisichella di scendere in pista nel corso di questa edizione. Per quanto riguarda invece la vettura Oreca, guidata in quel momento da Matthieu Vaxiviere, ha concluso la sua gara nel corso della notte a causa di un’incidente alle curve Porsche.
Infine anche in classe GTE Am non poteva mancare il momento clou come avvenuto nelle altre durante il corso di questa 24 Ore. Dopo circa sette ore di gara la ruota posteriore destra della Vantage #98, rimasta saldamente in testa per tutta la gara, esplode letteralmente andando a danneggiare tutta la zona del faro destro della vettura inglese.
In seguito a questo avvenimento la leadership va nelle mani della Ferrari del JMW Motorsport la quale la mantiene fino al traguardo. Per quanto concerne le altre due posizioni del podio la sfida ha visto coinvolte Porsche e Ferrari, con queste ultime che alla fine hanno avuto la meglio andando a monopolizzare il podio della classe.
La GTE Am ha quindi visto la vittoria della Ferrari 488 JMW Motosport con Robert Smith, Will Stevens e Dries Vanthoor alla sua prima apparizione alla gara endurance francese. Alle loro spalle con due giri di ritardo l’altra vettura di Maranello, quella gestita da Spirit of Race con Cameron, Scott e Cioci (unico italiano su un podio in questa edizione della Le Mans 24h, ndr) e infine quella di Scuderia Corsa con MacNeil, Sweedler e Bell.
POS | DRIVERS | N° | CAR | LAPS | ELAPSED TIME | GAP | GAP PREV. | BEST LAP NUMBER | BEST LAP | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1ST
|
BERNHARD T. BAMBER E. HARTLEY B. |
#2
|
367 | 24:01:14.075 | 85 | 3:19.782 | |||||
2ND
|
TUNG H. LAURENT T. JARVIS O. |
#38
|
366 | 24:01:41.080 | 1 LAPS | 1 LAPS | 227 | 3:28.632 | |||
3RD
|
PIQUET JR N. HEINEMEIER HANSSON D.BECHE M. |
#13
|
364 | 24:04:32.351 | 3 LAPS | 2 LAPS | 244 | 3:28.785 | |||
4TH
|
CHENG D. GOMMENDY T. BRUNDLE A. |
#37
|
363 | 24:01:41.097 | 4 LAPS | 1 LAPS | 243 | 3:29.418 | |||
5TH
|
PANCIATICI N. RAGUES P. NEGRÃO A. |
#35
|
362 | 24:01:14.873 | 5 LAPS | 1 LAPS | 257 | 3:30.551 | |||
6TH
|
OWEN W. DE SADELEER H.ALBUQUERQUE F. |
#32
|
362 | 24:04:46.653 | 5 LAPS | 3:31.780 | 4 | 3:31.678 | |||
7TH
|
ALLEN J. MATELLI F. BRADLEY R. |
#40
|
361 | 24:04:37.555 | 6 LAPS | 1 LAPS | 4 | 3:30.485 | |||
8TH
|
GRAVES T. HIRSCHI J. VERGNE J. |
#24
|
360 | 24:02:24.553 | 7 LAPS | 1 LAPS | 248 | 3:28.873 | |||
9TH
|
BUEMI S. DAVIDSON A. NAKAJIMA K. |
#8
|
358 | 24:02:05.621 | 9 LAPS | 2 LAPS | 330 | 3:18.604 | |||
10TH
|
LACORTE R. SERNAGIOTTO G. BELICCHI A. |
#47
|
353 | 24:02:37.198 | 14 LAPS | 5 LAPS | 204 | 3:32.606 | |||
11TH
|
DUMAS R. MENEZES G. RAO M. |
#36
|
351 | 24:03:52.052 | 16 LAPS | 2 LAPS | 229 | 3:30.060 | |||
12TH
|
MOORE N. HANSON P. CHANDHOK K. |
#34
|
351 | 24:04:49.751 | 16 LAPS | 57.699 | 40 | 3:33.875 | |||
13TH
|
LAFARGUE P. LAFARGUE P. ZOLLINGER D. |
#17
|
344 | 24:02:03.096 | 23 LAPS | 7 LAPS | 15 | 3:37.781 | |||
14TH
|
LAMMERS J. VAN EERD F.BARRICHELLO R. |
#29
|
344 | 24:02:23.011 | 23 LAPS | 19.915 | 295 | 3:34.857 | |||
15TH
|
HEDMAN H. HANLEY B. ROSENQVIST F. |
#21
|
343 | 24:03:10.915 | 24 LAPS | 1 LAPS | 227 | 3:30.336 | |||
16TH
|
NICOLET J. NICOLET P. MARIS E. |
#33
|
341 | 24:01:16.286 | 26 LAPS | 2 LAPS | 5 | 3:36.750 | |||
17TH
|
PROST N. CANAL J. SENNA B. |
#31
|
340 | 24:03:26.270 | 27 LAPS | 1 LAPS | 225 | 3:29.072 | |||
18TH
|
TURNER D. ADAM J. SERRA D. |
#97
|
340 | 24:03:35.578 | 27 LAPS | 9.308 | 224 | 3:50.950 | |||
19TH
|
PRIAULX A. TINCKNELL H. DERANI L. |
#67
|
340 | 24:05:08.283 | 27 LAPS | 1:32.705 | 224 | 3:51.438 | |||
20TH
|
MAGNUSSEN J. GARCIA A. TAYLOR J. |
#63
|
340 | 24:05:11.927 | 27 LAPS | 3.644 | 213 | 3:51.156 | |||
21ST
|
LIETZ R. MAKOWIECKI F. PILET P. |
#91
|
339 | 24:02:01.725 | 28 LAPS | 1 LAPS | 241 | 3:51.549 | |||
22ND
|
RIGON D. BIRD S. MOLINA M. |
#71
|
339 | 24:03:07.323 | 28 LAPS | 1:05.598 | 220 | 3:51.846 | |||
23RD
|
HAND J. MÜLLER D. KANAAN T. |
#68
|
339 | 24:04:38.154 | 28 LAPS | 1:30.831 | 256 | 3:51.640 | |||
24TH
|
BRISCOE R. WESTBROOK R. DIXON S. |
#69
|
337 | 24:04:03.586 | 30 LAPS | 2 LAPS | 89 | 3:51.733 | |||
25TH
|
GAVIN O. MILNER T. FÄSSLER M. |
#64
|
335 | 24:04:22.104 | 32 LAPS | 2 LAPS | 215 | 3:51.510 | |||
26TH
|
THIIM N. SØRENSEN M. STANAWAY R. |
#95
|
334 | 24:03:37.016 | 33 LAPS | 1 LAPS | 88 | 3:51.276 | |||
27TH
|
SMITH R. STEVENS W. VANTHOOR D. |
#84
|
333 | 24:04:25.339 | 34 LAPS | 1 LAPS | 124 | 3:54.461 | |||
28TH
|
MÜCKE S. PLA O. JOHNSON B. |
#66
|
332 | 24:04:50.601 | 35 LAPS | 1 LAPS | 30 | 3:51.828 | |||
29TH
|
CAMERON D. SCOTT A. CIOCI M. |
#55
|
331 | 24:01:22.314 | 36 LAPS | 1 LAPS | 214 | 3:53.944 | |||
30TH
|
MACNEIL C. SWEEDLER W. BELL T. |
#62
|
331 | 24:03:50.573 | 36 LAPS | 2:28.259 | 214 | 3:55.010 | |||
31ST
|
HOWARD A. GUNN R. BRYANT O. |
#99
|
331 | 24:05:07.311 | 36 LAPS | 1:16.738 | 191 | 3:53.797 | |||
32ND
|
MOK W. SAWA K. GRIFFIN M. |
#61
|
330 | 24:02:35.669 | 37 LAPS | 1 LAPS | 56 | 3:54.977 | |||
33RD
|
PATTERSON M. MCMURRY M.CAPILLAIRE V. |
#45
|
330 | 24:03:25.479 | 37 LAPS | 49.810 | 197 | 3:32.524 | |||
34TH
|
ALESHIN M. SIROTKIN S. SHAITAR V. |
#27
|
330 | 24:04:41.031 | 37 LAPS | 1:15.552 | 183 | 3:29.641 | |||
35TH
|
RIED C. CAIROLI M. DIENST M. |
#77
|
329 | 24:01:25.672 | 38 LAPS | 1 LAPS | 213 | 3:55.191 | |||
36TH
|
YOLUC S. HANKEY E. BELL R. |
#90
|
329 | 24:02:03.845 | 38 LAPS | 38.173 | 211 | 3:53.320 | |||
37TH
|
DALLA LANA P. LAMY P. LAUDA M. |
#98
|
329 | 24:02:40.459 | 38 LAPS | 36.614 | 250 | 3:53.684 | |||
38TH
|
LONG P. AL FAISAL A. HEDLUND M. |
#93
|
329 | 24:05:05.977 | 38 LAPS | 2:25.518 | 205 | 3:58.089 | |||
39TH
|
WAINWRIGHT M. BARKER B. FOSTER N. |
#86
|
328 | 24:04:29.838 | 39 LAPS | 1 LAPS | 184 | 3:57.456 | |||
40TH
|
ROJAS M. HIRAKAWA R. GUTIERREZ J. |
#22
|
327 | 24:01:55.583 | 40 LAPS | 1 LAPS | 227 | 3:31.721 | |||
41ST
|
WEE R. KATOH H. PARENTE A. |
#60
|
327 | 24:02:36.037 | 40 LAPS | 40.454 | 150 | 3:54.089 | |||
42ND
|
FLOHR T. CASTELLACCI F. BERETTA O |
#54
|
326 | 24:03:26.836 | 41 LAPS | 1 LAPS | 143 | 3:56.298 | |||
43RD
|
KROHN T. JÖNSSON N. BERTOLINI A. |
#83
|
320 | 24:02:11.781 | 47 LAPS | 6 LAPS | 86 | 3:55.058 | |||
44TH
|
GUIBBERT E. TROUILLET E. WINSLOW J. |
#39
|
318 | 24:01:24.345 | 49 LAPS | 2 LAPS | 233 | 3:29.210 | |||
45TH
|
NIELSEN C. BALZAN A. CURTIS B. |
#65
|
314 | 24:01:25.608 | 53 LAPS | 4 LAPS | 217 | 3:54.843 | |||
46TH
|
KONOPKA M. CALKO K. BREUKERS R. |
#49
|
314 | 24:05:14.795 | 53 LAPS | 3:49.187 | 167 | 3:33.096 | |||
47TH
|
CALADO J. PIER GUIDI A. RUGOLO M. |
#51
|
312 | 24:02:53.224 | 55 LAPS | 2 LAPS | 213 | 3:51.422 | |||
48TH
|
KEATING B. BLEEKEMOLEN J. TAYLOR R. |
#43
|
312 | 24:04:03.134 | 55 LAPS | 1:09.910 | 175 | 3:37.434 | |||
49TH
|
REES F. BRANDELA R. PHILIPPON C. |
#50
|
309 | 24:04:49.425 | 58 LAPS | 3 LAPS | 4 | 3:53.857 | |||
50TH
|
JANI N. LOTTERER A. TANDY N. |
#1
|
318 | 20:08:35.777 | 49 LAPS | -9 LAPS | 3 | 3:18.805 | |||
51ST
|
BARTHEZ F. BURET T. BERTHON N. |
#23
|
296 | 20:12:46.080 | 71 LAPS | 22 LAPS | 266 | 3:33.049 | |||
52ND
|
PERRODO F. VAXIVIERE M. COLLARD E. |
#28
|
213 | 14:37:16.976 | 154 LAPS | 83 LAPS | 158 | 3:31.517 | |||
53RD
|
CHRISTENSEN M. ESTRE K. WERNER D. |
#92
|
179 | 12:57:03.073 | 188 LAPS | 34 LAPS | 156 | 3:51.699 | |||
54TH
|
LAPIERRE N. KUNIMOTO Y. LOPEZ J. |
#9
|
160 | 10:10:31.921 | 207 LAPS | 19 LAPS | 75 | 3:19.321 | |||
55TH
|
CONWAY M. KOBAYASHI K. SARRAZIN S. |
#7
|
154 | 9:43:04.379 | 213 LAPS | 6 LAPS | 3 | 3:18.694 | |||
56TH
|
GONZALEZ R. TRUMMER S. PETROV V. |
#25
|
152 | 10:10:31.428 | 215 LAPS | 2 LAPS | 106 | 3:29.143 | |||
57TH
|
VILANDER T. FISICHELLA G. KAFFER P. |
#82
|
72 | 4:58:37.414 | 295 LAPS | 80 LAPS | 38 | 3:52.298 | |||
58TH
|
RUSINOV R. THIRIET P. LYNN A. |
#26
|
20 | 1:28:18.463 | 347 LAPS | 52 LAPS | 3 | 3:31.213 | |||
59TH
|
BACHLER K. LEMERET S. AL QUBAISI K. |
#88
|
18 | 1:18:07.557 | 349 LAPS | 2 LAPS | 13 | 4:01.338 | |||
60TH
|
WEBB O. KRAIHAMER D. BONANOMI M. |
#4
|
7 | 29:52.736 | 360 LAPS | 11 LAPS | 4 | 3:25.919 |