Da quando i test sono stati messi al bando, cioè dal 2009, per i giovani piloti il percorso di avvicinamento alla Formula Uno si è reso sempre più tribolato. Il rischio di rimane bruciato nell’anno del debutto è elevato, dato che un rookie arriva ai primi appuntamenti del mondiale con pochissimi giorni di prove in pista alle spalle e una confidenza con la vettura da Formula Uno del tutto insufficiente. Solamente Williams e Force India hanno permesso ai vari Di Resta, Hulkenberg e Bottas di fare esperienza percorrendo km nel corso delle prove del venerdì, ma tantissime altre squadre (soprattutto le grandi) non ci pensano nemmeno a sacrificare un pilota titolare per permettere ad un giovane di prendere confidenza con una Formula Uno.

Proprio per offrire una possibilità di testare un F1 ai giovani, la Pirelli ha deciso di offrire una giornata di prove al vincitore della “formula cadetta”, la GP2. Certo, una giornata non è granché, ma almeno la Pirelli ha pensato a qualcosa, mentre i team di Formula Uno continuano a tuonare contro la situazione attuale, ma all’atto pratico non fanno nulla. Orgoglioso di quest’iniziativa, Paul Hembery ha detto ai giornalisti: “Per la prima volta nella storia in questa stagione offriremo al vincitore della Gp2 l’opportunità di provare una vettura di Formula Uno. Risponde perfettamente alla nostra filosofia e a quella della GP2 di preparare nel miglior modo possibile i piloti alla Formula Uno.

Non solo un test con una Formula Uno, ma anche una possibilità di prendere contatto con le difficili gomme Pirelli, il cui comportamento, in questi due anni è stato di difficile comprensione per tutti gli addetti ai lavori. “Un nostro collaudatore una volta mi ha detto dopo il suo giorno di prove di aver capito in maniera migliore il comportamento delle Pirelli in quel giorno rispetto a tutto il campionato precedente.”