Dopo il positivo debutto sull’ovale di Indianapolis, l’organizzazione della IndyCar ha testato anche lo universal bodywork in versione circuito tradizionale o cittadino. Sulla pista di Mid Ohio, Montoya e Servia hanno battezzato il nuovo kit aerodinamico, e i riscontri sono stati molto interessanti.
I due tester della categoria non hanno cercato a tutti i costi il giro veloce, e si sono concentrati sulla messa a punto della monoposto. Secondo quanto evidenziato dai piloti, la nuova monoposto si guida bene, ma richiede un maggiore sforzo fisico rispetto alla DW12 versione attuale.
“La gente deve vedere i piloti tirar fuori tutto il possibile dalla macchina – ha detto Montoya – Oggi sembra che tutti viaggino sui binari. Guardando le gare in TV, sembra che il pilota che sta in testa e quello che è quindicesimo guidino allo stesso modo. Col cockpit 2018, vedrete molti più movimenti delle mani. Ci saranno più correzioni. In qualifica in curva 1 andavano quasi a tutta potenza. Con la macchina 2018 sarà impossibile: i piloti dovranno toccare il freno come minimo. Di sicuro la nuova monoposto sarà più bella, e anche maggiormente probante. Perdona un po’ di più, ma c’è meno downforce, perciò è facile far pattinare le gomme. Penso che sia positivo. Le chance di vedere i piloti commettere degli errori saranno molto più alte, e questo porterà a gare migliori e più imprevedibili”.