Una delle novità più controverse del mondiale di Formula 1 2018 riguarda la vita dei motori. Nella passata stagione tutte le squadre potevano utilizzare quattro esemplari dei sei pezzi che compongono le power unit, mentre a partire dal prossimo campionato dovranno fare i conti con un regolamento molto più severo, che concede solo tre motori endotermici, MGU-H e turbocompressori. Nel caso in cui si ricorra alla quarta unità di uno dei tre componenti precedentemente citati, i piloti dovranno scontare delle posizioni di penalità sulla griglia di partenza. E la stessa cosa accadrà nell’eventualità che sulle monoposto venga installata la terza centralina stagionale, o il terzo MGU-K!
Queste restrizioni in materia di motore hanno fatto imbestialire la Red Bull, con Chris Horner che ha provato in ogni modo a far posticipare a data da destinarsi ogni possibile inasprimento delle regole riguardanti la vita delle power unit. La Red Bull ha però dovuto fare i conti con la resistenza di Ferrari e Mercedes, che hanno bloccato sul nascere ogni discussione. Le due squadre più importanti della Formula 1 hanno mantenuto la loro posizione, facendo rispettare lo scatto automatico delle restrizioni sulle power unit.
Proprio in questi giorni la Mercedes ha voluto spegnere sul nascere ogni polemica su questo argomento. Andy Cowell, capo del reparto motori del team che ha vinto quattro volte consecutivamente il titolo costruttori, ha detto a tal proposito: “Passare a tre motori per stagione, significa disputare sette gare con la stessa power unit al posto di cinque. E’ un passo in avanti ragionevole. Negli ultimi dieci anni ogni singolo motore prodotto, e ogni regolamento, hanno previsto un aumento della durata dell’esemplare realizzato rispetto a quello precedente. Per questo motivo credo che il nuovo regolamento non richieda una nuova scienza. Cambia poco: ci viene semplicemente richiesto un numero di motori diverso”.
Cowell ha aggiunto: “Una volta avevamo i motori da qualifica quando ci era permesso utilizzarli, e al contrario c’erano unità diverse per la gara. Poi abbiamo detto che era ridicolo avere motori diversi fra gara e qualifiche, e che sarebbe stato giusto usarne uno unico. Quello è stato il primo passo, il momento nel quale si è richiesta la capacità di bilanciare il lato delle prestazioni e della potenza con quello dell’affidabilità. Poi siamo passati a un motore per due gare, a otto in un mondiale e a cinque power unit per stagione quando sono arrivati i motori ibridi”.
Il capo del reparto motori della Mercedes non ha dubbi sulla qualità della nuova power unit tedesca: “Quello che noi ingegneri vogliamo realizzare è mantenere lo stesso livello prestazionale, pur dovendo usare il motore per due weekend in più. Non vogliamo compromettere il nostro passo in qualifica e in gara, e nemmeno vogliamo che ci siano dei ritiri per mancanza di affidabilità. In alcune aree c’è da bilanciare potenza e vita, in altre aree c’è la necessità di raggiungere un compromesso tra cavalli e massa”.