La Mercedes chiede il ritorno delle sospensioni attive in Formula 1: la Ferrari si oppone
01 Febbraio 2018 - 21:12
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La scuderia tedesca vuole sospensioni che permettano di correggere l'assetto, mentre la scuderia di Maranello chiede di mantenere il regolamento attuale

A dodici mesi di distanza, le sospensioni tornano al centro del dibattito in Formula 1. Nello scorso inverno la Ferrari, grazie a una richiesta di chiarimenti del tecnico di Maranello Simone Resta alla FIA, era riuscita a ottenere delle verifiche più rigide da parte del personale della Federazione su questo particolare tecnico. In particolare, Mercedes Red Bull hanno dovuto rivedere radicalmente la loro sospensione, alla luce delle restrizioni della FIA sulla componente idraulica di quel particolare tecnico.

Stavolta a far riesplodere la miccia è stata la Mercedes, che nell’ultima riunione dello Strategy Group ha cominciato a sponsorizzare il ritorno in Formula 1 delle sospensioni attive. In buona sostanza la scuderia tedesca vuole tornare al regolamento che vigeva fino al mondiale 1993, quando alle squadre veniva consentito l’utilizzo di sospensioni in grado di modificare in corsa l’altezza da terra e l’assetto della monoposto. La Mercedes sta svolgendo un lavoro di lobbying con l’intento di convincere la FIA a tornare sui suoi passi, modificando il regolamento e concedendo ai team la possibilità di investire nella realizzazione di “sospensioni intelligenti”.

 

 

: “Dopo gli investimenti iniziali, le sospensioni attive porteranno a un risparmio. Un regolamento diverso sarebbe più economico, perché permetterebbe di sviluppare delle nuove e migliori sospensioni, per poi congelare la situazione quando si è raggiunto un target soddisfacente. Si risparmierebbe circa un milione di euro, e verrebbero eliminate tutte le zone grigie del regolamento sulle sospensioni. Per la FIA sarebbe più facile controllare tutto, e le sospensioni attive porterebbero a gare con più sorpassi, perché permetterebbero di modificare l’assetto e di minimizzare l’impatto delle turbolenze generate dalla macchina che sta davanti”.

Questo scenario non convince la Ferrari, che secondo diverse fonti del paddock si sta opponendo con tutte le forze alle richieste della Mercedes. Il Cavallino Rampante ritiene nocivo per la competizione il ritorno alle sospensioni attive. Dal punto di vista sportivo andrebbero a svilire ancor di più il contributo del pilota, e aumenterebbero le differenze di prestazioni fra i team più ricchi e quelli di seconda fascia, che hanno molte meno risorse per lavorare sullo sviluppo di un particolare tecnico che permette di fare veramente la differenza nel tempo sul giro. A Maranello non hanno cambiato idea rispetto allo scorso anno, e spingono per un mantenimento dello status quo.