Dopo un 2013 fatto più di ombre che di luci, la McLaren si ritrova a Melbourne, sfoggiando una prestazione maiuscola. Il 3° posto di Kevin Magnussen, esordiente in Formula 1 ma subito in grande mostra, regala alla scuderia di Woking il podio che mancava dalla vittoria di Button in Brasile di due stagioni fa. Per il danese è, ovviamente, il primo podio in Formula 1 e, in quanto esordiente nella categoria, ha eguagliato il risultato di Hamilton del 2007, che arrivò terzo nel Gran Premio d’Australia nella sua prima corsa in Formula 1.
Di sicuro il 21enne Magnussen non si aspettava di finire già a podio nella prima gara dell’anno, e nelle interviste del post-gara mostra tutta la sua gioia: “Non ci posso ancora credere, è impossibile! Per me è come aver vinto oggi. Il team veniva fuori da un’annata dura e frustrante come quella passata, ma il lavoro svolto in inverno in fabbrica ha dato tutti i suoi frutti quest’oggi. Forse lavorare con un esordiente che non ha avuto la minima esperienza è difficoltoso, ma mi hanno fatto subito a mio agio in squadra. Sono molto contento di averli ripagati con questo podio, dopo tutto il tempo speso insieme“.
E’ sulla stessa lunghezza d’onda anche il veterano Jenson Button, 4° al traguardo a circa 5 secondi di distanza dal compagno di squadra: “Ti fa sentire bene ritornare a lottare per certe posizioni, è come una boccata di aria fresca. Questo è stato davvero un ottimo inizio per il team, ma abbiamo già dei miglioramenti pronti per la Malesia. Facciamo ciò perché vogliamo sempre di più e puntare ancora più in alto in classifica. Inoltre, era da tanto tempo che non stavamo davanti a tutti nel Mondiale Costruttori e questo ci rende pieni di orgoglio, perché ci ripaga di tutto gli sforzi fatti in questi mesi“.
Soddisfatto anche Eric Boullier, oggi per la prima volta al muretto della McLaren al fianco di Ron Dennis: “Kevin ha solo 21 anni, ma ha dimostrato di essere molto maturo. E’ aggressivo e riesce a gestire ottimamente lo stress e la pressione durante tutto l’arco del weekend di gara. Inoltre, ha sfruttato molto bene la posizione di partenza e questo è un merito ulteriore. Peccato per la qualifica di Jenson, altrimenti sarebbe finito anche più in alto del 4° posto finale“.