La McLaren era presente al GP di Indianapolis per trattare un possibile ingresso full time in IndyCar
17 Maggio 2018 - 19:59
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La scuderia di Woking pensa di piantare radici in America dopo il successo mediatico ottenuto alla 500 Miglia di Indianapolis della passata stagione

All’inizio sembrava solo un’ipotesi suggestiva ma irrealizzabile, e invece l’arrivo della McLaren in IndyCar potrebbe poi non essere così irrealistico. La scuderia di Woking l’anno scorso ha preso parte alla 500 Miglia di Indianapolis in partnership con l’Andretti Autosport, uno dei team più importanti della categoria americana. Grazie anche alla presenza di Fernando Alonso e alle sua ottima prestazione, seppur senza ottenere un risultato concreto a causa del cedimento del motore Honda, la McLaren ha avuto un successo mediatico con la partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis, e l’esperienza americana ha positivamente colpito gli azionisti della scuderia inglese.

Nello scorso weekend la IndyCar ha disputato il GP di Indianapolis, il primo tassello di avvicinamento alla 500 Miglia di Indianapolis, e alcuni emissari della McLaren erano presenti all’evento. RoadandTrack.com ha riportato che i rappresentati del team inglese hanno parlato con alcune squadre di IndyCar per gettare le basi per una partnership che consenta alla McLaren di partecipare come full timer alla Verizon IndyCar Series.

 

 

La McLaren ha intavolato qualche discussione col Rahal Letterman Lanigan, ma è la compagine di Michael Andretti quella maggiormente indicata come possibile partner della scuderia di Woking. Del resto il rapporto tra il team owner Zak Brown, CEO della McLaren, è solido. I due collaborano da tempo nel motorsport, e supportano a vicenda i rispettivi programmi nell’IMSA e nelle Australian Supercar.

“Lo scorso anno abbiamo partecipato alla 500 Miglia di Indianapolis con un ottimo riscontro – ha detto Brown – Il mercato nord americano è importante per noi e siamo dei fan delle gare IndyCar. Se dovesse entrare in vigore il budget cap in F1, è possibile prendere in considerazione l’espansione del nostro impegno nel motorsport. Quando ho proposto agli azionisti il progetto di prendere parte alla 500 Miglia di Indianapolis, garantendo che saremmo stati competitivi, mi hanno dato subito l’approvazione”.