Il GP d’Austria avrebbe dovuto far segnare un bel passo in avanti per i team spinti dalle power unit Renault, ma in qualifica i risultati non sono stati quelli che il costruttore transalpino si attendeva. Al Red Bull Ring la Renault ha finalmente dato la possibilità alle sue squadre di spremere al massimo il motore nelle fasi decisive delle qualifiche, nello specifico il Q2 e il Q3, grazie all’introduzione di una mappatura molto aggressiva sulla falsariga del cosiddetto “bottone magico” della Mercedes.
Nonostante il boost di potenza, le Red Bull di Verstappen e Ricciardo non hanno mai avuto il passo per lottare per la pole position, tanto che Ricciardo ha perfino terminato le qualifiche alle spalle di Grosjean. La crisi della McLaren non è terminata al Red Bull Ring, con Vandoorne eliminato nel Q1 e Alonso tredicesimo. Le Renault ufficiali sono riuscite a ottenere l’accesso al Q3, ma Sainz e Hulkenberg non hanno potuto far altro che piazzarsi in nona e decima posizione.
“Bisogna portare qualcosa di più concreto nelle prossime gare, perché al momento non ci si accorge nemmeno dell’introduzione di una mappatura del motore più spinta – ha affermato Hulkenberg dopo le qualifiche del GP d’Austria – Non so cosa i giornalisti pensano che abbiamo messo in macchina, o cosa sia stato detto loro. Di sicuro posso assicurare che gli aggiornamenti non hanno avuto tutto questo grande effetto”.
Anche Sainz non è rimasto molto impressionato dalla nuova modalità da qualifica del motore Renault: “Sì, c’era qualcosa di nuovo, ma tutti hanno mappature aggressive per le qualifiche. Abbiamo avuto un po’ di performance in più, ma in qualifica eravamo troppo distanti dalla Haas per avere dei vantaggi derivanti dalla maggior potenza del motore”.