L’introduzione di una nuova monoposto in Indycar è posticipata al 2020, e il 2017 sarà un anno di transizione anche per ciò che concerne le soluzioni aerodinamiche, complice il freezing stabilito dall’organizzazione per bloccare l’aumento vertiginoso dei costi provocato dall’introduzione nella serie degli aerokit.
La ricerca di una maggiore sicurezza per i piloti invece continua incessante. Lo staff tecnico della serie, supportato dal lavoro del personale della Dallara, sta studiando nuove soluzioni per rendere più sicura la DW12 e per ridurre sempre di più la possibilità di gravi conseguenze fisiche per i piloti in caso di incidente.
Nelle ultime settimane i tecnici della Indycar stanno discutendo circa la possibile introduzione di una protezione per la testa dei piloti a partire dalla stagione 2018. Allo studio c’è una soluzione tecnica che prevede l’installazione di un parabrezza sul telaio Dallara, così da proteggere i piloti in caso di urto frontale con un detrito. Un sistema che ricalca quello sviluppato dalla Red Bull, e battezzato in pista proprio dalla scuderia di Mateschitz nelle prove libere di Sochi.
“La soluzione che stiamo valutando maggiormente è quella del parabrezza,” ha detto Bill Pappas, vice presidente della Indycar e ingegnere, parlando delle novità tecniche allo studio per proteggere la testa dei piloti. “Pensiamo a una soluzione che protegga il pilota da qualsiasi cosa gli si pari davanti, una sorta di parabrezza che riesca a deviare la traiettoria di un corpo estraneo. L’incidente capitato a Wilson era imprevedibile: una cosa che succede una volta su un milione, mentre Felipe Massa in Ungheria avrebbe tratto benefici dalla presenza sulla macchina di un parabrezza, visto che avrebbe deviato la molla.”