Arriva un importante novità in IndyCar in vista della stagione 2019. A partire dal prossimo campionato, la serie americana introdurrà dei criteri d’ingresso più selettivi, sulla falsariga di quanto già fatto dalla Formula 1 nel 2016 un anno dopo l’ingresso nella categoria di Max Verstappen, un arrivo che sollevò un vespaio di polemiche a causa del fatto che il pilota olandese esordì in Formula 1 da minorenne. Da allora la serie regina dell’automobilismo ha deciso di introdurre la superlicenza a punti; a seconda dei piazzamenti ottenuti in varie categorie, i piloti ottengono un punteggio valido all’ottenimento della superlicenza. Per avere l’agognato visto necessario per correre in Formula 1, un pilota deve fare almeno 40 punti nell’arco di tre stagioni.
La IndyCar ha deciso di prendere liberamente spunto dal sistema introdotto dalla FIA nel 2016, stabilendo una serie di linee guida per entrare nella categoria. I piloti che hanno corso almeno una stagione completa in Indy Lights e sono riusciti a piazzarsi almeno fra i primi tre nel campionato piloti, possono fare il salto nella serie superiore l’anno successivo. Coloro che hanno disputato un’annata in Formula 1 o in NASCAR ottengono di diritto i requisti necessari per correre in IndyCar. I piloti al di fuori di queste categorie, potranno entrare in IndyCar solamente sulla base di risultati concreti realizzati negli ultimi due anni. Nello specifico, devono avere almeno 30 punti di licenza, col punteggio che viene ponderato a seconda dell’importanza della serie in cui hanno corso e dei piazzamenti ottenuti nella classifica finale del mondiale piloti.
Sulla base di questi requisiti, piloti come Robert Wickens non avrebbero avuto il background necessario per poter entrare nel mondo della IndyCar. Anche King e Ferrucci, per fare altri due esempi, avrebbero avuto bisogno di una deroga per poter correre in IndyCar.
E’ stato inoltre reso noto che la IndyCar introdurrà anche una “licenza test”, che permetterà ai piloti che hanno completato almeno 8 corse in Indy Lights di provare in pista una DW12. Se però un pilota ottiene almeno due vittorie in Indy Lights prima dell’ottava gara, allora potrà avere in anticipo la licenza necessaria per svolgere le prove in pista con una monoposto di IndyCar. Lo stesso vale per i piloti capaci di trionfare in almeno tre round della Pro Mazda Series.