Questa è una settimana molto importante per la Verizon IndyCar Series, sia per quanto concerne la pista che per gli aspetti riguardanti l’evoluzione futura della serie. Da lunedì a mercoledì si sono svolte sull’ovale di Indianapolis tre giornate di test che hanno permesso ai piloti di prendere per la prima volta un po’ di confidenza con l’attuale kit aerodinamico sul superspeedway più famoso al mondo. Un’occasione speciale soprattutto per Danica Patrick, che martedì ha fatto il suo ritorno ufficiale al volante di una monoposto di IndyCar e chiuderà la carriera alla 500 Miglia di Indianapolis.
Ancora più rilevante è ciò che è avvenuto dietro le quinte a Indianapolis, coi team e i vertici della serie che hanno discusso sulle linee guida per il futuro della IndyCar. In particolare, tutte le parti coinvolte nel dibattito hanno concordato sull’introduzione di nuovi motori a partire dalla stagione 2021. I nuovi propulsori, come vi avevamo già anticipato, dovrebbero essere caratterizzati da un vertiginoso incremento di potenza rispetto a quelli attuali: la IndyCar vuole infatti passare dagli attuali V6 turbo da 750 cavalli a unità motrici da 900 cavalli. Per contenere un eventuale aumento di costi, la categoria ha stabilito che i nuovi motori dovranno mantenere lo stesso punto di attacco di quelli attuali.
L’evoluzione del regolamento motori è piuttosto delineata, mentre c’è ancora un po’ di incertezza sul tema telaio. Martedì i team della IndyCar e i vertici della serie a stelle e strisce hanno concordato sul fatto che sia necessario cambiare la vettura attuale, la DW12. Non è ancora però stata scelta la data nella quale la IndyCar dirà addio alla monoposto realizzata dalla Dallara e usata dalla categoria a partire dal campionato 2012. Le parti in causa hanno preferito posticipare all’estate la decisione, fermo restando che si tratta solo di scegliere se introdurre la nuova macchina nel 2021 o nel 2022, con la seconda opzione che al momento sembra la più probabile nell’ottica del contenimento dei costi, dato che nel 2021 arriveranno i nuovi motori.
Molto interessante infine è la prospettiva della fine del monopolio Dallara sul fronte dei telai. E’ infatti in corso di valutazione la possibilità di aprire la competizione fra telaisti nella serie con l’introduzione della nuova macchina, soprattutto nel caso in cui la ricerca di un terzo motorista da affiancare a Chevrolet e Honda andasse a vuoto. Uno scenario affascinante, considerando che la Dallara è ormai costruttore unico dei telai dal 2008 dopo aver vinto il duello con una Panoz che nel 2006-2007 si era ormai concentrata sulla realizzazione della vettura della Champ Car, serie poi inglobata dalla IRL prima dell’inizio del campionato 2008.