La IndyCar è pronta a proibire i pit stop in regime di caution
20 Ottobre 2017 - 12:47
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La serie è pronta ad accogliere la richiesta di molti piloti che vogliono meno eventi casuali ad influenzare il risultato delle gare

La stagione 2018 della Verizon IndyCar Series potrebbe non essere solo quella del grande cambiamento in materia di aerodinamica, con l’addio agli aerokit di Honda Chevrolet e l’ingresso dello universal bodywork prodotto e sviluppato dalla Dallara, fornitore unico dei telai nella serie americana. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, ci saranno delle importanti novità anche sul fronte del regolamento sportivo.

I vertici della IndyCar sono infatti intenzionati ad approvare un drastico cambio alle norme in materia di pit stop in regime di caution. Molti piloti, capeggiati da Will Power Scott Dixon, si sono lamentati per l’eccessivo peso delle caution e del fattore C nei risultati delle gare. In diverse occasioni è infatti accaduto che i piloti di testa siano stati penalizzati per l’ingresso in pista della pace car, col conseguente divieto di effettuare il pit stop. E così la full course yellow tante volte è andata ad avvantaggiare chi stava nelle retrovie e magari si era fermato ai box in anticipo per cambiare strategia, con i piloti di testa che invece erano costretti ad aspettare che il gruppo si ricompattasse e la pit lane venisse riaperta per poter fare il rifornimento e cambio gomme.

L’intenzione della categoria è quella di impedire i pit stop sotto caution, con la pit lane che rimarrà chiusa per tutta la durata del regime di doppia bandiera gialla. Avrà diritto a effettuare la sosta solamente chi si troverà sulla sua piazzola box nel momento in cui viene neutralizzata la corsa. Con questo sistema inoltre non ci sarà più la possibilità di vedere quasi tutte le vetture rientrare simultaneamente ai box, dato che la pit lane resterà chiusa per tutta la durata della full course yellow.

 

 

“Tutte le volte nel periodo di pausa fra una stagione e l’altra guardiamo a quanto abbiamo fatto nel campionato precedente per cercare di migliorare il prodotto – ha spiegato Jay Frye, presidente delle operazioni in pista della IndyCar – Uno degli argomenti più discussi riguarda se chiudere o meno la pit lane in regime di caution. L’intenzione è di fare tutto il possibile per mantenere le posizioni presenti prima della bandiera gialla, così da rendere i risultati meno casuali. Siamo tenuti a trovare una soluzione per i nostri team, piloti e fans. Meritano una regola che permetta di non scombussolare la classifica, così da non avere persone che abbiano dei dubbi o delle polemiche su ciò che è successo in pista. Vanno prese in considerazione sia le ragioni di sicurezza, sia la purezza sportiva della gara. Possiamo implementare una procedura ibrida, che non chiuda automaticamente la pit lane, o chiuderla a volte sì o a volte no? Forse possiamo prendere soluzioni diverse a seconda del tipo di tracciato e delle necessità di sicurezza. Di certo sui tracciati cittadini dobbiamo essere più rigidi, perché ci sono cose che non possiamo fare. Ma posso assicurare tutti sul fatto che stiamo lavorando a una soluzione che ci permetta di cambiare le cose”.