La IndyCar vuole mettere in piedi a tutti i costi una stagione 2019 da incorniciare, e per questa ragione sta approfittando della pausa invernale per apportare dei piccoli correttivi a un regolamento tecnico che si è rivelato ampiamente positivo nell’ultimo campionato.
Dopo aver deciso di aumentare il carico aerodinamico a disposizione dei piloti sui superspeedway, dando ai team la facoltà di aggiungere allo universal bodywork dei profili alari aggiuntivi, i vertici della serie hanno introdotto delle novità anche per le gare sugli ovali corti. In occasione degli eventi in Iowa e a Gateway, le DW12 avranno una pressione del turbo più alta rispetto alla passata stagione. Il turbo dei motori Honda e Chevrolet avrà una pressione di 1.5 bar (150 kpa, ndr), esattamente come già avviene per le gare su circuiti tradizionali e cittadini. L’anno scorso, la pressione del turbo era fissata in 1.4 bar (140 kpa, ndr). L’obiettivo è quello di favorire lo spettacolo in pista.
“E’ una decisione ottima dal punto di vista della competizione – ha spiegato Allen Miller, capo del gruppo di lavoro dell’Honda Performance Development – La IndyCar sta provando a rendere gli ovali corti più probanti, con i piloti costretti ad alzare il piede dall’acceleratore in curva un po’ prima che negli anni scorsi, per poi spingere andare ancora più veloci sui rettilinei. Il nocciolo della questione è rendere le vetture più esigenti per i piloti. E questo ha senso anche per noi motoristi. Considerando che non si correrà più a Phoenix, ci sono solo due gare su ovali corti. Settare le mappe motore appositamente per quei due eventi avrebbe richiesto molto lavoro, perciò è sensato aver portato il limite della pressione del turbo a 1.5 bar, come nelle dodici gare su piste permanenti o cittadine. Ora la mappatura da 1.4 bar verrà usata solo alla 500 Miglia di Indianapolis nel Fast Friday e in qualifica“.