PARIGI – Ore di tensione presso il tribunale della FIA dove si sta svolgendo la prima udienza del testgate che ha coinvolto in primis la FIA stessa, la Mercedes e la Pirelli. Proprio la casa italiana è stata portata in tribunale per la segretezza dei test, ma senza violare il contratto con la Formula 1. Ci spiega tutto Mark Howard, avvocato della FIA: “Nessuna delle altre squadre è stata invitata a partecipare od osservare questo test, e nessuno era informato del fatto che ci sarebbe stato, ne dove e ne quando, quindi Mercedes e Pirelli avrebbero svolto un’attività pregiudizievole per la competizione.”
Howard sottolinea comunque che la Pirelli non è accusata di aver violato il contratto con la Formula 1. Diverso il discorso per quanto riguarda la Mercedes, che secondo la FIA ha ottenuto un vantaggio da questi test, anche se non sarà facile dimostrarlo.
Howard spiega come Charile Whiting non doveva essere contattato per questioni di questo tipo come i test privati, ma la richiesta sarebbe dovuta andare al Consiglio Mondiale: “Se Whiting abbia concesso o meno il permesso di effettuare questi test non è rilevante, è comunque violazione dell’Articolo 22, a meno che non vi sia stata una delibera da parte del Consiglio Mondiale. Whiting è stato contattato dalla Mercedes, ma la domanda rivolta a lui dalla squadra tedesca non era specifica e riguardava la possibilità di utilizzare la vettura 2013. La risposta preliminare è stata che il test fosse conforme con l’Articolo 22 se lo scopo era quello di aiutare solo la Pirelli con le gomme.”
A questo punto il giorno dopo questo contatto tra Whiting e Mercedes, il buon Charlie ha mandato una mail all’Avvocato della FIA Sebastian Bernard per chiarire la questione ed a tutta risposta gli è stato comunicato che questo test era fattibile a patto che la Pirelli invitasse tutte le altre squadre a parteciparvi. Detto ciò Howard si congeda: “Questa comunicazione non è un accordo con la FIA, ma soltanto l’interpretazione del regolamento da parte di Bernard e Whiting.”
A questo punto entra in gioco Paul Harris, Avvocato della Scuderia Mercedes: “Il regolamento dice che va considerato come test qualsiasi prova al di fuori degli eventi di gara che viene intrapresa da un concorrente iscritto al campionato. Non ci sono state irregolarità, perché tutto il test è stato pagato e messo in atto dalla Pirelli. Dunque è stata la Pirelli ad “Intraprendere” il test, non la Mercedes. Questa prova è stata confermata dalla Pirelli perché tutti sapevano cosa stesse accadendo, è innegabile che il test sia stato effettuato dalla Pirelli.”
Dulcis in fundo, Harris prova ad arrampicarsi sugli specchi attaccando persino la Scuderia Ferrari: “Se siamo colpevoli noi, lo sono anche loro! Hanno portato una loro macchina in pista e crediamo che pure la Ferrari sia in linea coi regolamenti così come la Mercedes. Una vettura 2011 può essere conforme ai regolamenti 2013.”
Infine ad Harris viene chiesto perché a Barcellona i due piloti Mercedes hanno girato con dei caschi non riconoscibili, e la risposta è stata: “Abbiamo commesso un errore, è stato fatto per questione di privacy.”
SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI.