Finalmente, la Ferrari 488 GTE è riuscita a trionfare alla 24 ore di Le Mans in classe PRO. Un successo insperato, contro una concorrenza di case ufficiali che partivano nettamente con i favori del pronostico. Basta pensare al fatto che sia Porsche che Ford schieravano ben quattro vetture, a cui vanno sommate le due BMW e le due Aston Martin. Il team AF Corse si è presentato sul tracciato della Sarthe senza più nessuna speranza di portare a casa i titoli mondiali del FIA WEC, a causa di una stagione molto complicata.
Il 2017 era stato trionfale, con la rossa #51 di Pier Guidi-Calado che ha portato a casa il mondiale piloti, mentre la Ferrari ha fatto suo quello costruttori. Per la superstagione 2018-2019 è arrivata la 488 ”Evo”, con delle migliorie apportate al progetto iniziale. A causa di un BoP molto sfavorevole, i risultati del lavoro non sono stati facili da far fruttare. Infatti, è arrivata un sola vittoria, nel corso della 6 ore di Silverstone di fine agosto proprio con l’equipaggio campione del mondo. A causa della sfortuna, altri due successi a portata di mano sono sfuggiti: al Fuji, la #71 di Rigon-Bird stava dominando, quando un contatto con una LMP2 l’ha tolta dai giochi, mentre a Spa la neve ha impedito alla #51 di superare l’Aston Martin di testa che ha vinto grazie alla bandiera rossa.
Con la Porsche già campione del mondo si è arrivati alla Le Mans, una gara che la Ferrari non vinceva dal 2014. In quell’occasione fu la 458 Italia a spuntarla, guidata da Bruni-Fisichella-Vilander. Le qualifiche di quest’anno hanno visto il Cavallino in difficoltà, ad oltre un secondo dalla pole. Tutto lasciava presagire ad una gara sulla falsariga della passata stagione, quando le vetture del Cavallino furono delle semplici comparse.
Sin dalle prime ore di gara invece, è stato chiaro che la 488 quest’anno poteva farcela. I piloti sono stati semplicemente perfetti, con James Calado sugli scudi che nei suoi stint è sempre stato nettamente il più veloce della categoria. Una piccola mano è arrivata anche dalla fortuna, senza nulla togliere all’impresa di questi ragazzi. Nella notte infatti, la Porsche #92 di Christensen-Estre-Vanthoor ( vincitori lo scorso anno) che stavano duellando con la Ferrari, hanno accusato un problema di scarico che ne ha compromesso l’avventura.
La battaglia si è poi spostata contro la Corvette. La #63 di Garcia-Magnussen-Rockenfeller ha dato del filo da torcere alla rossa, ma il danese ha ben pensato di andare a muro nella mattinata di domenica perdendo ogni velleità di vittoria. La GT statunitense era comunque a due minuti da Calado in quel momento. Il trio dell’AF Corse ha così potuto gestire le fasi finali di gara, andando a prendersi un trionfo che sa di impresa. Peccato per la #71 di Rigon-Bird-Molina, costretti al ritiro nella notte per un problema al motore.
Non poteva mancare la gioia di Antonello Coletta, direttore delle competizioni GT e Clienti della Ferrari: ”Abbiamo sempre detto di voler competere ad armi pari con gli avversari, cosa che finalmente è accaduta quest’anno a Le Mans. In gara abbiamo fatto vedere il grande talento che c’è in Ferrari e nel fantastico gruppo dell’AF Corse. Pier Guidi, Calado e Serra sono stati bravissimi e hanno sfruttato al meglio la strategia studiata dai nostri ingegneri. Sono orgoglioso di tutti, meritavamo di vincerla e ci riempie di gioia averlo fatto nel 70esimo anniversario dal primo successo nel 1949 della Ferrari a Le Mans. Chiudiamo in maniera positiva questa stagione anche se ci dispiace per il ritiro dell’altra vettura. Ora cominceremo a prepararci per il prossimo campionato che partirà a settembre”.