La 12 ore di Bathurst non vedrà in pista le nuove GT3
05 Gennaio 2016 - 13:21
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Lo scorso settembre, il boss del Blancpain GT Series Stephane Ratel, ha annunciato la nascita di una nuova serie intercontinentale, dedicate alle gare di durata per GT3, l’Intercontinental GT Challenge. Il campionato sarà composto da quattro appuntamenti e comprenderà anche la prestigiosa 24 ore di Spa. Si inizierà a Bathurst con la 12 ore ( già organizzata in passato dalla Stephane Ratel Organisation..SRO ) a febbraio, si farà poi tappa a Spa-Francorchamps appunto, una gara ( probabilmente di tre ore ) ad Austin, in concomitanza col Pirelli World Challenge e si chiuderà con la 12 ore di Sepang a Dicembre.

Con l’arrivo del nuovo anno e soprattutto delle nuove sportive dei vari marchi partecipanti, è arrivato anche il primo ostacolo da affrontare per gli organizzatori. I test per definire il Balance of Performance infatti, sono in programma per fine febbraio, quindi dopo la 12 ore Australiana. I Team impegnati con le nuove Ferrari, BMW, Mercedes e Porsche dunque, saranno costretti a correre con le vetture utilizzate nel 2015, nel caso non ne fossero più in possesso dovranno addirittura rinunciare alla corsa. In una recente intervista lo stesso Ratel ha così riassunto la situazione creatasi: “purtroppo non capita spesso che così tanti marchi rimpiazzino la loro vettura nello stesso anno. Credo che molte di queste nuove auto facciano il loro debutto ufficiale a Daytona o in altre gare di gennaio, ma non credo che questi costruttori riescano a fornire tutti i team privati prima della fine di febbraio. Per questo motivo non abbiamo anticipato i test per il BoP. C’è stato un primo test della FIA a Ladeux che misura vari parametri di base delle nuove GT3, ma non basta per mostrare il pieno potenziale, serviranno i nostri test al Paul Ricard. Per il futuro – ha continuato Stephane Ratel – tutto dipenderà da quando saranno pronte le nuove vetture, Bathurst è una gara molto speciale e dispiace non poter vedere tutte le nuove GT3 in pista, ma ripeto, non capitano spesso questi cambiamenti radicali con quattro o cinque nuove auto al debutto.”