BARCELLONA – Robert Kubica sperava in un ritorno diverso in Formula 1, e invece nei test pre-stagionali ha dovuto faticare nelle retrovie e le prospettive per il GP d’Australia non sono affatto incoraggianti. Il pilota polacco è riuscito a girare con continuità nella seconda sessione di prove invernali, mettendo assieme 220 giri dopo essere sceso in pista pochissimo nei primi quattro giorni di test a causa delle lungaggini della Williams nell’assemblaggio della monoposto.
Nonostante abbia potuto compiere diverse simulazioni di long run e di qualifica, l’ex pilota della Renault non ha mai brillato nei tempi sul giro, ed è stato complessivamente il più lento nei test di Barcellona. Il suo miglior crono, un 1’18.993, è di 8 decimi più lento rispetto a quello del compagno di squadra Russell a parità di gomma Pirelli C5. Un segno evidente che Kubica non si è ancora ben adattato alla FW42, ma anche una dimostrazione che la Williams non ha superato la crisi tecnica in cui è sprofondata nell’ultima stagione.
L’ultima giornata di test non ha riportato il sereno in casa Williams, con Kubica ultimo a 9 decimi da Perez. Dopo 90 giri, la scuderia di Grove ha fermato il polacco perché era inutile girare, tanti erano i problemi di assetto sulla FW42.
“Oggi abbiamo perso un’altra giornata – ha ammesso con sincerità Kubica – Sicuramente siamo riusciti a fare molti giri, ma la condizione della macchina è ben lontana dall’essere ottimale. Non è competitiva. Purtroppo abbiamo avuto dei problemi, e la vettura non ha fornito i riscontri che ci aspettavamo, e questo ha inciso profondamente sui nostri test e sull’ultimo giorno di prove. Tutte le informazioni erano contraddittorie, e questo non ci aiuta per niente in vista di Melbourne. Ovviamente siamo arrivati in ritardo, e alcuni problemi dipendono dalla fretta con cui abbiamo dovuto affrontare la situazione. Se si fatica ad assemblare una macchina per la settimana precedente, di certo non si hanno molti pezzi di ricambio in quella successiva. E ci sarebbero serviti dei pezzi di ricambio oggi (ieri, ndr) perché dovevamo sostituire delle componenti, ma non li avevamo. Abbiamo fatto il massimo coi mezzi a disposizione, ma non è abbastanza, perché la macchina è ben lontana dall’essere valida”.