Keke Rosberg ha sempre creduto nelle qualità di guida del figlio Nico, ma non ha mai voluto mettergli pressione per cercare di farlo rendere al meglio in pista. L’ex pilota della Williams ha sempre scelto un basso profilo, stando lontano dai riflettori e dando utili consigli a Nico ben lontano dai paddock di F1, e seguendo le gare del figlio dalla televisione.
Ad Abu Dhabi Keke è arrivato dopo aver guardato la gara a Dubai da un amico, e con grande sobrietà si è intrufolato nella festa Mercedes per congratularsi con Nico per aver raggiunto il traguardo per cui ha lavorato per una vita. “Ho sempre pensato che il giorno in cui Nico avrebbe vinto il titolo sarebbe arrivato,” ha confidato Keke Rosberg a motorsport.com “Ho tre regole per un pilota quando arriva in F.1, che sono traguardi da raggiungere. Devi vincere la tua prima gara, devi vincere a Monte-Carlo e devi vincere il titolo mondiale. E’ questo che ho sempre detto a Nico. Ora posso mettere una croce anche sull’ultimo punto. Ce l’ha fatta. Lo ammiro molto per la sua forza mentale e il suo impegno. Devi ricordare che l’impegno per uno come Nico, non so quanto altri piloti facciano uguale, deve essere il 110%”
Keke ha poi lanciato una stoccata ad Hamilton, che aveva indicato nei problemi tecnici l’unica ragione plausibile che non gli ha permesso di sconfiggere Nico Rosberg. “Ho pensato che Lewis fosse stato fortunato a vincere il titolo due volte, così perché non essere fortunati per una volta? Se si vuole vincere il Mondiale di F.1 non si può avere un sacco di sfortuna. Nico nel 2014 avrebbe potuto vincere il Mondiale qui. E’ sempre stato vicino a farlo. Naturalmente gli ultimi tre anni sono stati tosti. Ha avuto una pressione enorme perché si lotta per la vittoria in ogni fine settimana. E si lotta per il campionato ogni anno. I ritiri fanno parte del gioco. E’ la natura di questo sport. Ora le monoposto sono molto affidabili e un ritiro è davvero disastroso. Ai nostri giorni era normale amministrazione.”