Spettacolare, piena di cambi di leadership e incerta fino alla fine: la gara di Fontana è stata sicuramente una delle corse su ovale più combattute degli ultimi anni, e tantissimi piloti sono rimasti in lotta fino alla fine, visto che hanno corso per quasi tutta la gara racchiusi in pochissimi secondi. E per quasi tutto il tempo abbiamo avuto file di tre, ma anche quattro monoposto che procedevano affiancate.
Una situazione che non si vedeva dai tempi di Las Vegas 2011, quando morì Dan Wheldon. E proprio in seguito alla morte del campione IRL 2005 la Indycar cercò di evitare a tutti i costi il “pack racing” (e gli ovali piani, ndr), le cosiddette situazioni di gara prolungate con tre o più vetture affiancate, poiché giudicate troppo pericolose. Ma dopo tre anni e mezzo ecco di nuovo una gara pack, dove fortunatamente tutto è filato liscio.
I piloti più esperti hanno però lanciato un allarme. “Non dobbiamo dimenticare che io ho perso il mio migliore amico in una gara del genere,” ha affermato Tony Kanaan, ricordando la gara di Las Vegas in cui morì Wheldon. “Capisco che è quello che vogliono i fan, e se ci fossero 100.000 persone sugli spalti si potrebbe anche correre in un certo modo, ma rischiare così tanto con 5.000 persone sulle tribune è da stupidi.”
Power, che sabato è stato vittima di un incidente senza conseguenze fisiche, si è trovato d’accordo con Kanaan e ha dichiarato: “Ma che diavolo stavamo facendo? E’ stata una situazione tremendamente simile a Las Vegas. Sono veramente felice che nessuno si sia fatto male: qualcuno deve prendersi la responsabilità per come è stata condotta la corsa. Sarà emozionante quanto volete, ma è una follia una gara del genere! E’ da pazzi correre così. Non vogliamo un incidente come quello di Las Vegas, ma con gare del genere è solo questione di tempo.”
L’INCIDENTE DI BRISCOE ALLA MAVTV 500 (FONTANA)