Una lotta bellissima, emozionante, che in un modo o nell’altro si è conclusa nel verso giusto. Sia Martin che Bezzecchi meritavano quel titolo allo stesso modo. Entrambi piloti velocissimi, intelligenti, strategici, ed una spanna sopra il resto della concorrenza. Il titolo è andato nelle mani dello spagnolo, che per giunta ha anche vinto la gara malese, quasi a dare un segnale forte della meritocrazia del’iride ottenuto. Nonostante gli infortuni, le battute a vuoto, Jorge ha dimostrato di essere un pilota completo, velocissimo in qualifica e concreto in gara. La gara di oggi ha suggellato il tutto, con un repentino cambio di passo a quattro giri dalla fine che gli ha permesso di fuggire dal gruppo e andarsi a prendere la vittoria e l’agognato titolo. Un campione deve possedere freddezza, lucidità, ma anche una buona dose di rischio.
Nulla da togliere ovviamente a Marco Bezzecchi, leader del mondiale per molti gran premi e oggi solamente quinto al traguardo. Una stagione da incorniciare per Marco, partito come sorpresa con quella vittoria a Termas de Rio Hondo, che ha fatto conoscere al mondo un pilota evoluto che, sbarazzatosi di una Mahindra poco performante, è riuscito finalmente a stare con i primi. Tre vittorie per lui, contro le sette di Martin: questa forse l’unica pecca dell’italiano, la costanza. Nonostante il titolo perso, Marco può ripartire con ambizione per l’anno prossimo, consapevole di essere forte e di potersi giocare un titolo mondiale.
Tornando alla gara, completano il podio i due ragazzi del team Leopard, con Dalla Porta davanti a Bastianini. Grande gara per loro, e soprattutto grande costanza nelle ultime gare, il che fa presagire un 2019 al top. Quarto il vincitore di Phillip Island Arenas, davanti a Bezzecchi, Di Giannantonio, Binder, Arbolino, Suzuki e Antonelli.
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