Jimmie Johnson rischia grosso a Talladega in un tracciato dove il risultato dell’ evento non lo aiuta nelle statistiche dato che non ha mai vinto in dieci partecipazioni del Chase,considerando che solo la vittoria al ‘Dega gli permetterebbe di passare alla fase successiva.
La situazione in cui si trova è inaspettata e in pochi avrebbero scommesso nel vederlo così indietro nella classifica generale dopo solo 5 gare. C’è da considerare che il formato del Chase è cambiato radicalmente eliminando quattro piloti ogni tre gare, e Johnson durante il suo dominio, anzichè tre gare per “sopravvivere” ne aveva dieci. Inoltre all’ interno del Chase ci sono prove in cui ha costruito il suo regno di successi. Dover, vinto nove volte (di cui 5 volte all’ interno del Chase), Charlotte vinto 7 volte ( 3 delle quali nella corsa verso il Chase), per non parlare di Martinsville il suo miglior tracciato con media finale del 2.2 in 10 partecipazioni, aggiudicandosi la prova per 5 volte nella fase autunnale (8 se consideriamo anche la visita primaverile al tracciato). Inoltre, detiene il record di maggior numero di successi dentro questo formato, 24 ai quali si aggiungo 58 top fives e 76 top ten in 105 gare disputate. Infine non ha mai chiuso la stagione oltre il top 6 negli ultimi 13 anni.
Johnson, sei titoli Nascar in otto anni ( 5 consecutivamente) insegue un’altro record che una volta raggiunto affiancherebbe i grandi Richard Petty e Dale Earnhardt Sr, entrambi con sette titoli, e parlando anche di tutte le categorie motoristiche vanno aggiunti Michael Schumacher ed A.J. Foyt IV. Si tratterebbe dunque di un posto nella storia che il californiano sta lottando per non mancare. Superato Talladega, se dovesse passare il turno le cose andrebbero verso il meglio visto che la triade di tracciati che lo aspettano (Martinsville, Texas e Phoenix) se li è aggiudicati ben 11 volte in 29 partecipazioni e in Texas è campione uscente da due anni a questa parte. L’unico scoglio a quel punto sarebbe la gara finale di Miami che tanto gli ha regalato ma mai una victory lane.
Situazione critica per il californiano che dovrà aggrapparsi alle sue mani, all’ intelligenza di Chad Knaus e alla fortuna che lo attende nel terribile ‘Dega