Una gara strategica, lunga ha permesso ribaltamenti al fronte continuamente e a vincere la battaglia è stato James Courtney uscito con una strategia migliore dei suoi rivali. Ai fini della gara c’è stato poco interessamento visto la monotonia, salvo qualche sorpasso azzardato.
La gara di per se si è concentrata sulla triade Mostert, Whincup e Winterbottom sempre molto vicini hanno dato vita a una battaglia per la leadership del campionato: Mostert ha fatto da alfiere a Winterbottom finchè ha potuto ed in certi momenti, anche Whincup si è trovato in difficoltà lasciando strada alle due Ford a scapito di qualche punto perso per strada. Al rientro dopo l’ultimo pitstop, Whincup si è ritrovato nella morsa delle due Ford, Mostert ha fatto così da tappo al pilota della Red Bull permettendo a Winterbottom di chiudere il gap di svantaggio.
La fortuna però non è dalla parte del Ford Performance Racing visto che in questo forsennato recupero, Winterbottom fora la posteriore sinistra finendo malamente nelle retrovie. A quel punto la gara si blocca: Whincup si adagia al sesto posto lasciando scappare Mostert, compiendo una mossa audace che a fine gara gli ha regalato la leadership delle V8 Supercars. Winterbottom che ha chiuso 22° ora, deve recuperare 15 punti che a mio avviso sono briciole di pane perse per strada se si considera che devono ancora arrivare le gare endurance (300 punti al vincitore), ma visto le ultime prove si può certamente dire che la stella di Whincup ha ripreso a brillare. Lui che ha già vinto cinque titoli, insegue il sesto per diventare il maggior vincitore assoluto nella storia delle V8 Supercars.