Le voci che si stanno rincorrendo nelle ultime ore in casa Red Bull hanno davvero dell’incredibile. Stando alle ultime indiscrezioni riportate da Jonathan Noble di Motorsport.com, sembra che l’incidente provocato da Daniil Kvyat nel Gran Premio di Russia non sia andato giù ai vertici del team di Milton Keynes, in particolar modo a Helmut Marko.
Il pilota russo, durante le prime fasi di gara, ha speronato per due volte Sebastian Vettel, che lo precedeva alla prima curva, mettendo fine alla gara del tedesco dopo pochi metri dal via e distruggendo la sua gara e quella del compagno di squadra Daniel Ricciardo. A questo si aggiunge lo zero in classifica riportato dalla Red Bull, che risulta molto pesante in ottica mondiale, soprattutto nel confronto con la Williams, che invece esce da Sochi con un bottino di 22 punti.
Negli anni Marko ci ha abituato a decisioni estreme e spesso discutibili, anche nella maggior parte dei casi il tempo ha saputo ripagare le sue scelte. Questa volta, però, la sua idea sarebbe davvero drastica: attuare uno scambio di volanti tra Daniil Kvyat e Max Verstappen già a partire dal prossimo Gran Premio di Spagna a Barcellona.
“E’ umanamente comprensibile che un pilota giovane, nella sua gara di casa, possa commettere un errore alla prima curva, ma il secondo tamponamento non è in alcun modo giustificabile. Daniil ha rovinato la sua gara, quella di Vettel ed anche quella di Daniel (Ricciardo, ndr). Una giornata davvero disastrosa per noi” ha dichiarato a caldo un furioso Helmut Marko al termine della corsa russa.
L’indiscrezione che riguarda la promozione del giovanissimo pilota olandese non sarebbe comunque una novità (se ne sta parlando molto soprattutto in ottica 2017, ndr), ma la vera sorpresa sarebbe vedere il passaggio di Max in Red Bull a stagione in corso e il conseguente ritorno in Toro Rosso del 22enne russo.
I più maliziosi vedono nel patatrac di Sochi solo una scusa per anticipare la promozione di Verstappen, in modo da poterlo valutare meglio e con più calma in ottica 2017, ma anche per non bruciare, dopo soli due anni in Formula 1, la carriera di Kvyat, così come è stato fatto con i vari Buemi, Alguersuari e Vergne.