Gianmaria Bruni è il campione in carica del campionato mondiale GTE Pro insieme a Giancarlo Fisichella. Il pilota romano ha preso parte al campionato di Formula 1 2004, a bordo della Minardi PS04. L’anno successivo Gianmaria partecipa alla prima stagione della GP2 Series conquistando una vittoria nella prima gara del week-end spagnolo e un podio nel successivo GP di Monaco. Chiude il campionato in 10a posizione, l’anno successivo invece Bruni conquista 2 vittorie (San Marino e Germania), finendo al settimo posto in classifica generale.
Abbandonate le vetture a ruote scoperte, passa ai campionati Gran Turismo. Al suo primo anno riesce a conquistare la vittoria nella 24h di Le Mans a bordo della Ferrari F430 del team Risi Competizione, quattro anni più tardi riesce ad eguagliare il suo miglior risultato con la Ferrari 458 Italia del team AF Corse. Con la scuderia di Amato Ferrari, il pilota classe 1981 è inoltre riuscito a conquistare i campionati di GT dell’Intercontinental Le Mans Cup 2011, WEC 2012 e a salire sul gradino più alto del podio alla 6 ore di Vallelunga del 2011. Nel suo palmares vanta anche una vittoria alla 12 ore di Sebring con il team Risi Competizione. Ora vi proponiamo l’intervista che Gianmaria Bruni ha rilasciato in esclusiva a noi di MotorSport Italia.
Siamo arrivati alla chiusura del campionato 2013, il prossimo evento si disputerà in Bahrain il prossimo 30 novembre. Pensando alla stagione che sta per concludersi, che voto ti daresti e quale voto daresti a tutto il team? Di certo non posso rimproverarmi nulla. Ho sempre dato il 100%. Testa e cuore sempre. Noi piloti, con l’appoggio fondamentale del team, abbiamo fatto tutto cio’ che era nelle nostre possibilità per arrivare a questa finale, ma il Balance of Performance non ci ha aiutati sicuramente e abbiamo in alcuni momenti accusato la supremazia dei nostri avversari.
Quest’anno il Balance Of Performance ha influito molto sulle prestazioni delle vetture e soprattutto sulle Ferrari. Nonostante tutto, siete riusciti a vincere a Spa e a Interlagos. Senza questo accorgimento, sareste riusciti ad ottenere risultati migliori? Senz’altro il BoP non ci ha favoriti quest’anno. Sono convinto che una valutazione più adeguata ci avrebbe dato la possibilità di giocarci la vittoria anche su altre piste.
Hai vinto due edizioni della 24h di Le Mans. Come hai vissuto queste due edizioni? Soprattutto quella del 2008, anno della tua prima vittoria? Se mi avessero detto che nel 2008 avrei vinto la mia prima edizione della 24h di Le Mans, non ci avrei creduto! Per me era la prima volta…figuratevi l’emozione, la voglia di affrontare quella gara, l’adreanlina…ma mai avrei creduto di vincere, ero convinto sì di ottenere un buon risultato e arricchire il mio bagaglio di esperienza, ma la mia voglia di centrare l’obiettivo mi ha premiato.
Per quanto riguarda il 2012…bhe ragazzi che vittoria quella! Sicuramente un’emozione ancora più forte rispetto a quella del 2008, perché dopo l’incidente del mio compagno ai test, non sapevamo neanche se saremmo riusciti a mettere la macchina in pista per la gara. E’ stata una sensazione incredibile, lo stress era alto soprattutto per il team che ha dovuto fare un miracolo. E se penso a quel PODIO…bhè mi viene ancora la pelle d’oca.
Un’ altra domanda sulla 24h di Le Mans. E’ più impegnativo guidare la vettura nel corso della notte o nel corso dell’ultima ora di gara? Entrambe direi, ma con dei ritmi differenti. Negli stint di notte il passo e’ molto veloce mentre nell’ultima ora di gara sicuramente si continua a spingere ma la cosa piu’ importante e’ portare la macchina al traguardo, un’ottica piu’ conservativa.
Dato che hai guidato sia vetture a ruote scoperte sia a ruote coperte, quali sono le differenze maggiori nel guidare questi due tipi di vetture? C’e’ una grande differenza. Le macchine con ruote scoperte hanno piu’ grip aerodinamico di quelle a ruote coperte percio’ la guida al limite forse e’ facile.
Ci sono particolari differenze tra correre con una vettura utilizzata da un solo pilota e una vettura che deve essere condivisa da due piloti? C’e’ differenza perche’ devi raggiungere un compromesso di setup tra i due piloti. e devi fidarti del tuo compagno al 100%
Come viene diviso il lavoro nel week-end? Che tipo di lavoro viene attuato in termini di set-up per adattare al meglio la vettura allo stile di guida di entrambi i piloti? Il lavoro viene diviso nei long run con le varie mescole (soft/hard) e l’ottimizzazione del setup per entrambi i piloti e per la mescola delle gomme che è stata scelta.
Passando all’argomento Formula 1, tu hai guidato per la Minardi nel 2004, e da quell’anno è quasi passato un decennio nei quali i regolamenti sono stati modificati più volte. Qual è la tua considerazione riguardo la Formula 1 attuale? In cosa secondo te è migliorata e peggiorata rispetto al 2004? Ci sono sicuramente piu’ sorpassi rispetto al 2004. Pero’ non essendoci più rifornimenti, nelle prime fasi di gara le vetture sono molto lente per il pieno di carburante e questo non è scenico.
Dopo l’esperienza del 2004 con Minardi, rimpiangi di non aver avuto un’ulteriore possibilità in Formula 1? Magari con una monoposto più competitiva? La mia esperienza in F.1 è certamente un bagaglio che mi porto tutt’ora dietro, ma non è stato semplice sia a livello umano che professionale. Ero molto giovane, poca esperienza, tanta ingenuità e troppi ostacoli da affrontare…non solo in pista.
Forse avrei dovuto sfruttare quella stagione in maniera diversa. A me piace combattere per vincere e quindi sono io che ho poi allontanato ulteriori possibilità in quel mondo. Non era il momento.
Ma non mi piace guardare indietro! Lo faccio solo dallo specchietto retrovisore per vedere l’avversario che ho appena sorpassato 🙂
In GP2 cos’è successo nel 2005 con Coloni? Come mai i rapporti si sono interrotti prima di Monza? Alla pausa del campionato ero in seconda posizione in campionato quando mi sono ritrovato senza ingegnere e con tanta confusione nel team…peccato.
Ormai in Formula 1, tranne qualche eccezione, contano più i soldi della bravura e vincere in GP2 non ti porta più al grande salto: avendo corso in entrambe le categorie, credi che la GP2 sia diventata ininfluente per la carriera di un pilota che vuole arrivare in Formula 1? Credo che la GP2 possa metterti in mostra se sei un pilota talentuoso e con il giusto manager… ma non è detto che sia il trampolino di lancio per la F.1. Sappiamo tutti i rapporti delicati che stanno dietro alla scelta dei piloti in F.1 e spesso, forse troppo spesso, il talento viene meno. Ma è così in molti sport soprattutto motoristici e quando i posti in palio sono pochi diventa ancora più evidente.
Negli ultimi anni vediamo che i piloti italiani faticano ad arrivare in Formula 1 perchè non portano con loro sponsor importanti o quantità di denaro che possano contribuire alle casse dei team. Pensi che la tua storia di pilota che si è ritagliato uno spazio da professionista nel motorsport, ma lontano dalla F1, possa essere una strada da seguire anche per altri giovani piloti italiani? Non lo so. Io oggi sono contentissimo di quello che faccio, appagato e soddisfatto. Ma quando hai 20 anni agisci in preda alle passioni e all’ossessione di arrivare in alto e faresti di tutto per avere anche solo una possibilità per essere lì. Ma oggi guardando indietro sicuramente avrei preferito iniziare in Gt qualche anno primo. Il mio consiglio è di provarci e continuare a crederci se si è veramente bravi, ma rimanere comunque e sempre realisti e non sdegnare altre possibilità che in quel momento potrebbero apparire meno allettanti, ma che con il tempo potrebbero rivelarsi le giuste e cruciali scelte
In conclusione, ritornando sul Mondiale Endurance, i motori V6 Turbo di Formula 1 e il nuovo regolamento WEC 2014 potrebbero essere il trampolino di lancio per il ritorno della Ferrari nei prototipi, che cosa ne pensi a riguardo? Ti piacerebbe gareggiare per la vittoria assoluta contro colossi dell’automobilismo come Audi, Toyota e Porsche? Se un domani la Ferrari facesse un programma del genere ed io saro’ ancora in forma sia mentalmente che fisicamente, accetterei molto volentieri.