Sébastien Loeb è forse il pilota più grande di tutti i tempi. Oltre ad aver conquistato per nove volte consecutive il Mondiale WRC, il driver francese ha infatti dimostrato in più occasioni di essere fortissimo anche in altre categorie: lo ha fatto vedere alla Pikes Peak 2013 dove ha stracciato ogni record e non è da meno nella nuova avventura che ha iniziato quest’anno: il Mondiale Turismo WTCC.
– Hai vinto 9 titoli WRC e la Pikes Peak. Ad oggi, ti metteresti alla prova anche nella Dakar?
Come ho detto, io punto a vincere il titolo WTCC. Questo è il mio obiettivo principale e sto lavorando solo in questo senso. Prima di pensare ad una vittoria alla Dakar, devo vedere se un giorno correrò. E se sì, quando.
– Che emozioni si provano dopo la conquista di un Campionato Mondiale?
Il primo titolo è stato un sogno che si è avverato. Ovviamente il primo ha un sapore speciale, mentre gli altri ti regalano solo una gran soddisfazione. Un titolo significa molto, sia per te stesso che per il team. A volte è difficile realizzare tutte queste cose: provi una sensazione di orgoglio, perché hai dimostrato di essere il migliore al mondo alla fine della stagione.
– Prima o poi ti rivedremo nel WRC? Magari per qualche spordadico appuntamento?
Non è in programma al momento
– Quale sono state le maggiori difficoltà nel passaggio da una vettura da Rally ad una da turismo?
La differenza principale è che devo combattere con un sacco di concorrenti. Devo esprimermi in modo diverso e devo fare un sacco di sorpassi. C’è bisogno di tanta esperienza per questo genere di cose. L’altra differenza è che è necessario ottimizzare il tuo stile di guida al massimo. In pista devi attuare una filosofia diversa, forse meno naturale. In un giro da qualifica hai solo una possibilità e devi dare il meglio di te in ogni curva del tracciato. I Rally invece ti consentono un piccolo errore, visto che puoi recuperare in altre 300 curve! Non so dire quali sono le maggiori difficoltà, è un’esperienza nuova.
– Come reputi l’ambiente del WTCC? Qual è il migliore tra questo e quello del WRC?
Non so dire quale sia il più grande. WRC e WTCC presentano due ambienti diversi ma molto belli allo stesso tempi. In etrambi c’è uno splendido rapporto tra i piloti. L’atmosfera, invece, varia dai paesi che andiamo a visitare. In alcuni tracciati ci sono un sacco di fan mentre in altri ce ne sono meno. Si tratta comunque di due grandi campionati.
– Cosa hai provato a vincere la tua prima gara nel WTCC?
Beh, è stata una grande soddisfazione! Quando ho iniziato l’avvicinamento al WTCC, non sapevo come sarebbe stato questo nuovo ambiente. Non so dove mi sarei ritrovato in termini di prestazioni. Devo dire che combattere fin da subito con i miei compagno è stato un ottimo punto da cui partire. La vittoria Marrakech è stata una grande soddisfazione e spero di riprovare quelle sensazioni in futuro.
– Come reputi i tuoi compagni di squadra, Josè Maria Lopez e Yvan Muller? Qual è il vostro rapporto nel team?
Ho un buon rapporto sia con Seb che con Pechito. Sono due ottimi concorrenti e c’è una grande atmosfera nel team.
– Come ritieni sia la tua esperienza, possedendo un team, nel mondo dell’Endurance? Come vedi la nascita delle nuove LMP3?
L’esperienza di Le Mans mi è piaciuta tantissimo. guidare quel tipo di vetture sportive è davvero emozionante. Personalmente, il mio obiettivo è quello di vincere il titolo nel WTCC e mi sto concentrando solo su di esso. Per quanto riguarda la squadra, quest’anno abbiamo fatto Le Mans e penso basti. Il futuro? Per ora siamo concentrati nella Porsche Cup e nelle varie categorie GT in cui siamo impegnati, per il resto vedremo che opzioni si presenteranno.
– Ricordiamo che anni fa hai fatto un test di F1 ad Abu Dhabi guidando una Toro Rosso. Ti sarebbe piaciuto intraprendere la carriera di pilota da vetture di Formula 1?
Ho fatto un test di F1 dopo aver vinto nel WRC. Era una specie di regalo / premio da parte di Red Bull. Devo dire che i miei tempi erano buoni e tutto il team è rimasto parecchio impressionato dopo quella sessione. In effetti, l’idea di fare un Gran Premio in Formula Uno c’è stata, però alla fine non siamo riusciti a concretizzarla. Certamente mi è dispiaciuto ma non è stata una delusione: la F1 era solo un sogno, niente più e niente meno.