Intervista esclusiva a Sébastien Buemi: “E’ bello condurre il campionato ma la cosa più importante è vincerlo”
12 Novembre 2014 - 19:00
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Sébastien Buemi è uno dei piloti della team Toyota Racing, attualmente impegnato nel Campionato Mondiale Endurance targato FIA. Lo svizzero si trova al momento in lotta per il titolo insieme al suo compagno di squadra Anthony Davidson. L’ex pilota della Toro Rosso ha concesso a noi di MotorSport Italia un’intervista esclusiva in cui ci ha raccontato la sua stagione ed alcuni particolari sulle differenze tra Formula 1 e WEC. Inoltre ha espresso una sua opinione anche sul campionato Formula E, del quale lui è stato uno dei 20 piloti al via della prima gara.

In seguito ai test pre-stagionali hai mai pensato di poter lottare per la conquista del titolo mondiale?
Prima dell’inizio del campionato è sempre difficile giudicare la tua posizione se comparata a quella dei tuoi avversari principali. Sappiamo da anni quanto è forte Audi e che Porsche ha una grande storia nelle corse endurance, quindi ci saremmo aspettati che loro sarebbero stati una minaccia anche nel primo anno. Per Toyota questo è il terzo anno e il nostro obiettivo era chiaramente quello di lottare per il campionato. Ora siamo qui per vincere e questo era la nostra ambizione.

Come si allena un pilota per partecipare alla 24 ore di Le Mans?
Questo è il più importante evento dell’anno dove qualunque cosa può accadere. E’ difficile però se vuoi conquistare un buon risultato, devi prepararti al meglio sotto ogni dettaglio. Questo è il prezzo da pagare. Mi alleno intensamente per essere nella miglior forma possibile, quindi provo a riposarmi bene prima della settimana di Le Mans per avere il massimo delle energie per questo evento.

A Le Mans, durante la notte, quanto è difficile doppiare le vetture che stanno lottando tra di loro?
Questa è una delle sfide speciali di Le Mans. Di sicuro non è facile trovare il giusto compromesso; tu vuoi perdere il minor tempo possibile ma vuoi allo stesso tempo ridurre i rischi al minimo. Qualche volta può rivelarsi difficile, specialmente quando stanno lottando tra loro per una posizione. Le bandiere blu aiutano e con l’esperienza accumulata, il miglior modo è di passare senza perdere troppo tempo.

Quest’anno hai vinto quattro gare. Quale è stata la vittoria più emozionante? Quale quella più difficile?
Quella del Fuji è stata davvero una vittoria speciale perchè conquistata in casa della Toyota, ed è arrivata dopo gare difficili a Le Mans e Austin. E’ stata una bella soddisfazione lasciare il Giappone con una doppietta. Alla fine tutte le gare sono difficili perchè le corse endurance sono lontane dalla concetto di facile ed in tutte le corse abbiamo avuto momenti in cui abbiamo dovuto lottare.

Al momento tu e Anthony Davidson siete in testa al campionato. Quali sono le tue sensazioni e quelle del tuo team?
Siamo veramente emozionati e non vediamo l’ora di concludere il lavoro. E’ bello condurre il campionato ma la cosa più importante, adesso, è vincerlo. Siamo completamente concentrati su di esso.

Anthony Davidson e Stephane Sarrazin corrono nel mondo dell’endurance da più tempo rispetto a te. Come ti hanno aiutato e quanto importante è stato il loro aiuto per introdurti in questo tipo di gare?
Tutti i miei compagni mi hanno portato diversi tipi di esperienza. Abbiamo parlato molto all’inizio e abbiamo sempre cercato il meglio dalla vettura. E’ stato molto interessante poter condividere la vettura con Antho e Steph dato che mi hanno potuto spiegare alcune cose, particolarmente su Le Mans, meglio di altri. Posso dire che sono arrivato alla mia prima Le Mans abbastanza pronto e preparato.

Tu sei uno dei 20 piloti che hanno preso parte al primo ePrix di Formula E a Pechino. Cosa ne pensi di questa categoria? Potrebbe diventare importante come il WEC o la Formula 1?
Abbiamo corso solamente una gara ma sono rimasto molto colpito da come sia stata organizzata. E’ un’idea interessante e sembrerebbe avere molto successo.. Penso che ha il potenziale per poter diventare importante. Guardiamo come si sviluppa la prima stagione; sono felice di essere parte di tutto questo.

Quanta differenza c’è tra una vettura LMP1 e una F1 in termini aerodinamici? Come cambia il modo di guidare da una F1 ad una LMP1?
Una vettura LMP1 ha molto più downforce rispetto ad una F1. Quando corriamo con poco downforce, specialmente a Le Mans, la nostra vettura ne produce sempre più di quanto ne faccia una di F1 a Monaco. Questo si spiega perchè abbiamo le ruote coperte, in più le superfici (superiore e inferiore) di una LMP1 sono molto più grandi rispetto a quelle di una F1. I prototipi, però, sono molto più pesanti e hanno meno potenza da parte del motore, quindi i nostri tempi sul giro sono più alti di qualche secondo. Devi adattare maggiormente il tuo stile di guida a seconda del comportamento della macchina, ma devi anche considerare che la gara dura molto più di un Gran Premio quindi devi anche gestire la tua la vettura il più possibile.

I tuoi genitori hanno origini siciliane (Novara di Sicilia, ndr). Hai mai visitato quel luogo?
No, non l’ho mai visitato. Ho sentito che è un bel posto quindi probabilmente, un giorno, andrò a visitarla.

 

Ringraziamo Sebastien e Toyota per la grande disponibilità.